Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia al 70enne Crocefisso Martina. Ma chi è?
Nel nostro sistema giudiziario, il Presidente della Repubblica può concedere la grazia, ovvero un provvedimento di clemenza individuale a beneficio di un determinato condannato detenuto o internato. Tramite la grazia, la pena del detenuto viene o condonata del tutto o in maniera parziale oppure la stessa viene rivista in una sua “forma” meno grave. Si tratta di un provvedimento, oltre che importante, che avviene con una certa regolarità in base ai casi esaminati.
Così Sergio Mattarella ha concesso la grazia (parziale) a Crocefisso Martina, l’ex guardia giurata di Brindisi che in questo modo – grazie anche a un anno di riduzione della pena per buona condotta – tornerà libera nel 2026 invece che nel 2033, anno in cui da sentenza avrebbe finito di scontare la sua pena. Ma per cosa è stato condannato l’uomo che oggi ha 70 anni? Crocefisso Martina, sta scontando una pena di 14 anni per l’omicidio del 28enne Marco Tedesco il 23 gennaio 2007.
Quella notte, in un’area di servizio all’interno del bar del distributore di benzina sulla strada statale 613 tra Brindisi a Lecce, l’ex guardia giurata, per sventare un furto nei pressi dello svincolo per Trepuzzi, ha sparato diversi colpi di arma da fuoco. Uno dei proiettili, però, ferì mortalmente Marco Tedesco, gli altri tre complici, invece, rimasero illesi.
Il processo a Crocefisso Martina e la grazia di Mattarella
Se in un primo momento Crocefisso Martina è stato accusato di eccesso colposo di legittima difesa, poi la sua situazione giudiziaria si è complicata: si parlò infatti di omicidio volontario, malgrado Martina si sia sempre difeso raccontando come ha raggiunto la stazione di benzina a bordo dell’auto di servizio e solo dopo aver visto i ladri entrare nel bar della stazione di servizio, ha iniziato a sparare colpi di pistola in aria per spaventarli.
Il 70enne, infatti, si sarebbe accorto che uno dei ladri avesse una pistola. Fatto sta che le forze dell’ordine non hanno mai ritrovato l’arma di cui ha parlato l’ex guardi giurata. Ma non solo. In realtà, Martina non avrebbe sparato in aria, ma secondo l’accusa ad altezza d’uomo, motivo per cui ferì mortalmente Marco Tedesco. Uno dei proiettili, infatti, rimbalzò su un’auto, colpendo poi sul collo il 28enne. Così’, nel giugno 2019 Martina è stato condannato definitivamente a 14 anni di detenzione nel carcere di Matera.
Dal momento della sua condanna, però, la sua condotta è stata esemplare, al punto da ottenere una riduzione di pena proprio per buona condotta e spingere i familiari di Martina a chiedere la grazia al presidente Mattarella che l’ha concessa in questi giorni. L’ex guardia giurata ha anche inviato una lettera ai familiari di Marco Tedesco, chiedendo perdono per la morte del figlio.
Articolo di Karola Sicali