Stanno arrivando da un’intera regione messaggi di cordoglio per la morte di un appassionato ed esperto di parapendio, schiantatosi al suolo per ragioni ancora da chiarire
Un bilancio drammatico in un incidente in volo avvenuto nei primi giorni del nuovo anno. È costato la vita ad un uomo di 53 anni, aiutante-istruttore di una nota scuola di parapendio con sede in Sicilia, deceduto per ragioni ancora da chiarire attraverso un’accurata ricostruzione dei fatti, mentre stava effettuando un volo di piacere.
La vittima è Alessandro Melfa, morto a seguito del violento impatto al suolo avvenuto insieme alla donna, un’amica 50enne, con la quale stava volando, soccorsa d’urgenza, trasportata in ospedale in codice rosso in elisoccorso con diverse fratture riscontrate e ricoverata al Cannizzaro di Catania.
L’episodio si è verificato in contrada Moli, a Castelmola, nel Messinese e sul posto, insieme ai soccorritori, è intervenuto anche il primo cittadino Orlando Russo per verificare la situazione. Di Melfa si conosce la provenienza: era originario di Catania mentre l’amica, di origine argentina, viveva a Gallodoro, piccolo centro nei pressi di Letojanni, in provincia di Messina. Lanciato l’allarme, sul posto, data la particolare conformazione del terreno che non rende facili i soccorsi via terra, è arrivato Drago 146, l’elicottero del reparto Volo dei vigili di Catania, giunto in loco dietro segnalazione della sala operativa dei vigili del fuoco messinesi. Per trasferire la donna a bordo è stato utilizzato un verricello.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti il parapendio potrebbe aver urtato dei fili elettrici dell’alta tensione, segnalati e conosciuti. Il lancio sarebbe avvenuto da Monte Venere e le forze dell’ordine stanno indagando per capire, se l’ipotesi attualmente in esame venisse confermata, per quale ragione sia avvenuto l’urto con i cavi dell’elettricità. L’incidente ha riportato alla memoria un caso simile avvenuto in passato, in quel caso il pilota si salvò.
Nelle ore successive l’incidente il presidente della scuola Etna Fly di Letojanni, Gabriele D’Arrigo, come riportato da Repubblica, ha rilasciato una dichiarazione in merito all’attività svolta dalla vittima nella scuola stessa: “Una tragedia. Sono senza parole – ha sottolineato D’Arrigo – Alessandro Melfa era pilota-tandem e aiutante-istruttore. Non aveva, dunque, la qualifica di istruttore, ma solo quella di aiutante-istruttore. In quanto a regolamentazioni interne, all’interno della scuola, gli aiutanti sono piloti abilitati al trasporto di passeggeri da più di un anno. E inseriti nell’organico di una scuola, dove cooperano per la didattica. Alessandro e Maria Josè Isaìa stavano facendo soltanto un volo di piacere, non una lezione. E sono sconvolto. Sono amico di entrambi. Anche Maria, da anni, è una pilota, con tantissima esperienza”.
Tanti sono i messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia di Melfa e provenienti da ogni parte della Sicilia, in particolar modo dai numerosi appassionati di parapendio che hanno, nel corso degli anni, conosciuto Alessandro. E che lo consideravano un amico, un esperto, ed una persona d’oro, dall’animo gentile. Sottolineando che la scuola Etna Fly perde “un fratello” e che l’intera comunità di Letojanni piange “un grande uomo”.
Articolo di Daniele Orlandi
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