Decisione storica in Italia, dopo le aziende anche le scuole si adeguano con nuovo rivoluzionario congedo mestruale per le studentesse.
Partiamo da una premessa fondamentale: non tutte le mestruazioni sono uguali. C’è chi riesce a condurre, nonostante il fastidio, la propria vita di sempre anche in quei giorni del mese, magari andando pure in palestra o al mare in estate, ma c’è anche chi i primi due giorni del ciclo convive con fortissimi dolori all’addome e alla testa che rendono perfino complicato alzarsi dal letto.
Insomma, ogni donna ha un rapporto estremamente personale con le mestruazioni e col dolore. Fatto sta che, in qualsiasi caso, resta un disturbo non da poco che si rinnova ogni mese. E non è sempre semplice, o addirittura scontato in una società costantemente performante come la nostra, dover sempre sopportare il dolore a ogni costo, soprattutto se lancinante. Proprio per questo, negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente l’attenzione, nonché la sensibilità, attorno al tema che, piano piano, sta ottenendo conquiste storiche e davvero rivoluzionarie.
Sì, ci sarebbe tutta la questione legata al salario più basso delle donne se paragonato a quello degli uomini o ancora la questione gravidanza che indispettisce sempre tantissime aziende. Ma affrontiamo un problema alla volta e gioiamo di una conquista importantissima, infatti, comincia a prender piede in Italia il congedo mestruale anche nelle scuole.
Dopo le aziende, insomma, qualcosa si smuove anche nelle scuole. Lo scorso giugno la personal Trainer Carlotta Gagna, fondatrice di Traininpink, è stata la prima portare in Italia una tematica simile introducendo un giorno di congedo e una misura simile l’ha attuata l’azienda veneta Ormesan sempre con un giorno di permesso retribuito. E ora tocca alle scuole.
Le studentesse del liceo artistico Nervi-Severin di Ravenna da oggi potranno usufruire del congedo mestruale, non era mai accaduto prima. “Probabilmente per una scuola si tratta della prima iniziativa di questo genere in Italia”, ha spiegato ai media il preside dell’istituto Gianluca Dradi.
Con la delibera, infatti, si riconosce alle studentesse affette da dismenorrea l’assenza per un massimo di due giorni al mese da scuola, senza che questi giorni intacchino le ore necessarie per la validità dell’anno scolastico a fine anno. Nello specifico, gli studenti per poter superare l’anno, devono frequentare almeno per 3/4 l’orario annuale scolastico, esistono delle deroghe e delle eccezioni già legati a malattie certificate, eppure in questo modo si ha la certezza, nonché la sicurezza, di potersi assentare senza inficiare il proprio percorso scolastico.
Prima di arrivare a questa rivoluzionaria decisione, infatti, le rappresentanti d’istituto avevano documentato il malessere provato dalla maggior parte delle studentesse proprio nei primi due giorni di mestruazioni, con crampi addominali che rendevano possibile sia frequentare le lezioni che seguirle con la giusta concentrazione. Sono state raccolte 16 testimonianze, sufficienti per l’istituto per introdurre il congedo mestruale.
Articolo di Karola Sicali
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