Mai nessuno si augurerebbe di vivere una rapina. A questo ragazzo, però, è successo davvero: il rapinatore, però, è crollato davanti a lui
Sono situazioni che capitano, purtroppo. Soprattutto nelle grandi città, infatti, è frequente sentire attacchi e rapine a banche, uffici postali ed attività commerciali in generale: per i malviventi sono colpi grossi, se riescono, ma per i negozianti sono spaventi enormi.
Ci si trova dietro al proprio bancone in tutta tranquillità e, in men che non si dica, un malvivente entra in negozio con le peggiori intenzioni. Sia che sia armato che invece non abbia niente in mano, la tensione diventa subito altissima e, spesso, l’unico modo per risolvere la situazione è quello di dargli ciò che vuole.
A un tabaccaio, però, è successo qualcosa di incredibile. Il rapinatore si è infatti rivolto a lui nel peggiore dei modi ma, a un certo punto, è crollato su sé stesso: crisi di pianto inconsolabile.
La rapina finisce male: va in crisi
Erano le 7.30 di mattina quando il tabaccaio, un venticinquenne di Milano, stava fumando una sigaretta all’ingresso del suo negozio con un amico, prima di iniziare la giornata lavorativa. A un certo punto, un malvivente si avvicina a lui e gli chiede di dargli 100 euro, puntandogli un coltello addosso. Il titolare, quindi, si rifiuta e il rapinatore lo spinge all’interno del locale, mettendosi dietro al bancone.
A quel punto, in un momento di coraggio, il titolare afferra uno sgabello e reagisce contro il malvivente, bloccandolo e impedendogli di muoversi. Proprio in quel momento, però, il rapinatore è scoppiato in lacrime, si è alzato, allontanato dalla cassa e si è seduto a uno dei tavolini. Qui ha continuato a piangere e a chiedere scusa alla vittima della rapina, dando la colpa delle sue azioni alla cocaina.
Al sentire le sirene dei carabinieri, il malvivente ha provato a scappare, ma è stato subito raggiunto dagli uomini in divisa, che l’hanno portato in caserma. Qui, il rapinatore ha provato a farsi del male da solo, tanto che è stato portato in Ospedale per dei controlli, dopo i quali è stato ammanettato con l’accusa di tentata rapina aggravata.
La vicenda, per quanto drammatica per il titolare della tabaccheria, fa anche riflettere sulle conseguenze della tossicodipendenza: se ciò che il malvivente ha detto è vero, è stata la dipendenza da cocaina a imporgli di rapinare il locale. Di fatto, in realtà, questo avrebbe come prova l’esigua somma chiesta al tabaccaio, a cui non ha imposto di dargli tutto ciò che aveva ma solo 100 euro: per lui, ora, inizierà un lungo percorso di riabilitazione sia fisica che comportamentale.