Di profezie sul Covid se ne sono sentite tante, ma qualcuna si è davvero avverata e, stando a quest’autore, il covid non è la sola malattia della quale dovremmo preoccuparci.
Il Covid non è ancora sparito dalla circolazione e già si parla di altre malattie altamente contagiose e potenzialmente disastrose per il genere umano.
“Il Covid non è finito, arriverà un virus con tassi di mortalità dieci volte superiore“, è questa la ‘profezia’ lanciata da David Quammen, saggista e divulgatore scientifico americano che aveva già previsto anche l’avvento del Covid.
Ne aveva parlato nel suo libro ‘Spillover’, pubblicato nel 2012; tra le pagine affermava che dall’Asia si sarebbe sparso un tipo di coronavirus mutato. I coronavirus, infatti, sono un tipo di virus più che conosciuto nella comunità scientifica e circolano da decenni, causando la classica influenza con sintomi respiratori.
Secondo le previsioni del noto saggista (in Italia ‘Spillover’ è stato pubblicato da Adelphi nel 2012) un nuovo coronavirus sarebbe nato in Asia, un virus nato da un salto di genere -da lui definito proprio Spillover- avvenuto dal passaggio del virus dall’animale all’uomo.
Insomma, una tirata più profetica che d’azzardo. Cavalcando la scia del successo avuto con il saggio del 2012, David Quammen ha scritto anche altri due saggi sul tema Covid, dal titolo ‘Perché non eravamo pronti’ e ‘Senza respiro’, entrambi pubblicati in Italia sempre da Adelphi.
Durante un’intervista per AGI ha raccontato: “Il primo segnale che mi ha chiarito che il nuovo virus a Wuhan avrebbe potuto causare una pandemia mi e’ arrivato via e-mail il 13 gennaio 2020. Era un messaggio dalla rete di allerta per le malattie infettive ProMed, inviato a 80.000 abbonati, me compreso, che menzionava un fatto nuovo sull’epidemia di ‘polmonite atipica’ a Wuhan”.
“Ora si sapeva che era causata da un coronavirus. Sapevo dalle mie ricerche per Spillover, come molti scienziati, che la famiglia dei coronavirus conteneva virus particolarmente capaci di una rapida evoluzione, con la capacità nota di passare dagli animali all’uomo e quindi di diffondersi per trasmissione respiratoria”.
“Conoscevo la storia e avevo parlato con gli esperti dei coronavirus, quindi ero consapevole che questo nuovo virus proveniente da Wuhan avrebbe potuto diffondersi in tutto il mondo e causare devastazione”.
Parlando dell’Italia, il primo paese occidentale a vivere l’ondata epidemica, ha dichiarato: “L’Italia, in particolare il nord Italia, è stata profondamente sfortunata, credo, all’inizio del 2020. Il fattore che ha contribuito maggiormente alla portata dell’ondata di Covid che ha colpito la Lombardia non sono stati gli errori commessi dai leader politici e dai funzionari della sanità pubblica“.
“Penso che sia stato il fatto che il nord Italia era già stato colpito molto pesantemente dal virus, sotto forma di persone infette asintomatiche che inconsapevolmente lo hanno diffuso senza mostrare la malattia. Quei primi ‘spreaders’ potrebbero essere entrati dall’aeroporto di Malpensa: non lo sappiamo, non ho visto prove al riguardo, questa è solo una supposizione logica”.
“Così come i grandi eventi, come la partita di calcio Atalanta-Valencia; potrebbe essere stato un grande momento di super diffusione, ma non abbiamo prove. Non voglio criticare le decisioni prese sui tempi e sull’entità delle misure perché non c’ero e non conosco abbastanza dettagli. Questi giudizi li dovrebbero dare gli italiani”.
Articolo di Federica Pollara
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