Ha mentito alla compagna per più di dieci anni fino a quando ha commesso un errore che ha fatto venire a galla una verità incredibile.
Un mare di bugie durate una vita, che ha caratterizzato la storia d’amore di una coppia pugliese, fino a quando l’incredibile verità è venuta a galla, con grande sorpresa della donna, che ha scoperto di avere avuto al suo fianco per tanto tempo uno sconosciuto.
L’uomo, dal loro primo incontro, ha detto alla sua fidanzata di essere un poliziotto della sezione volanti di Bari. Una bugia andata avanti per 11 lunghi anni, in maniera incredibile, senza che la donna si accorgesse di nulla.
Evidentemente la malcapitata non era solita interrogare il compagno su come andavano le cose a lavoro, come fanno di solito le donne. Oppure l’uomo era molto bravo nell’inventare dettagli ed episodi di fantasia che rendessero credibile la sua menzogna, poi però ha commesso l’errore fatale che lo ha smascherato.
Bugie alla compagna: una scoperta assurda
Dopo 11 anni passati a fingere di essere un poliziotto, il protagonista in negativo di questa storia assurda ha commesso un passo falso che ha fatto venire a galla l’incredibile verità.
A un certo punta la relazione sentimentale della coppia pugliese è giunta al capolinea per volontà della donna. L’uomo, non accettando la fine della relazione, è diventato parecchio insistente, tanto da costringere la sua ex fidanzata a rivolgersi alla polizia. Grande è stata la sorpresa della donna quando, una volta giunta al commissariato di Monopoli, ha scopeto che gli agenti in servizio non erano i colleghi del suo ex e che anzi nessuno aveva mai sentito il suo nome.
Venuta a galla la verità, gli agenti del commissariato di Monopoli hanno subito verificato che il finto poliziotto non fosse in possesso di armi, quindi gli hanno immediatamente contestato la violazione amministrativa prevista per il reato di usurpazione di titolo.
Successivamente, presso la prefettura di Bari, è stato avviato il relativo procedimento che al bugiardo potrebbe costare salato. Infatti, nel caso in cui venga riconosciuto colpevole del reato che gli è stato attribuito, rischia una sanzione che va da un minimo di 154 euro a un massimo di 929 euro.