Preoccupazione per i cittadini… Reddito di Cittadinanza è stato cancellato? Il giorno tanto temuto, a quanto pare, è davvero arrivato insieme alla decisione definitiva presa dal Governo Meloni, chiamato a lavorare sulla Legge di Bilancio 2023.
In pochi, forse, hanno notato come il Reddito di Cittadinanza sia stato il protagonista indiscusso dei programmi elettorali delle ultime elezioni, in un primo momento affinché venisse instituito un sussidio per le famiglie e i singoli che ne avessero davvero bisogno, mentre dei reclutatori dovevano guidare il cittadino nella ricerca del lavoro più adatto a lui. Dovevano essere tre le possibilità da palesare davanti al diretto interessato e, qualora nessuna di queste proposte andasse a buon fine, staccare il sussidio.
Invece, in questi anni il Reddito di Cittadinanza è stato oggetto di numerose critiche, fatti cronaca con annesse truffe, motivo per cui Giorgia Meloni nella sua campagna elettorale tra i punti in agenda aveva proposto una rimodulazione di tale sussidio mentre oggi si parla di cancellazione definitiva. Ecco cosa sta succedendo.
Giorgia Meloni fin dall’investitura a carica di Presidente del Consiglio ha subito evitato di rilasciare interviste, non necessarie, puntando subito al lavoro che l’attendeva alle Camere dato che lei insieme alla sua squadra di Governo è stata subito chiamata a mettere in atto i lavori per la Legge di Bilancio, un elaborazione che deve essere fatta in modo certosino senza lasciare nulla al caso. Infatti, in tal senso uno dei primi punti in agenda riguarda quello del Reddito di Cittadinanza e sul quale si era espresso Giovanbattista Fazzolari durante un’intervista rilasciata a Porta a Porta, ospite di Bruno Vespa.
In particolar modo, Fazzolari ha subito spiegato qual è l’indirizzo verso il quale la maggioranza di Governo intende lavorare circa il Reddito di Cittadinanza: “Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderà l’assegno legato al reddito di cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltà, chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento. Chi non può lavorare non può essere trattato come chi può. Chi non può lavorare va tutelato anche di più di oggi. Chi può lavorare va incentivato. Per questo ridurremo la platea dei percettori del reddito di cittadinanza”.
Infatti, in queste ore si parla già di addio definitivo al Reddito di Cittadinanza per moltissime persone innescando una preoccupazione generale per i beneficiari.
Secondo quanto reso noto dai vari quotidiani in questi ultimi giorni, l’obiettivo di Giorgia Meloni è davvero quello di cancellare il Reddito di Cittadinanza nel 2024, ma il tutto durante un periodo di tempo transitorio che durerà per tutto il 2023 con annesse modifiche necessarie; mentre nulla cambierà per il mese di dicembre 2022.
Il Governo Meloni, dunque, ha confermato l’accredito agli italiani di età compresa tra i 18 e i 59 anni senza minori o familiari disabili a carico, ed è in grado di lavorare potranno fare affidamento ad un assegno mensile per soli 8 mesi dal momento in cui si viene ritenuti idonei. In questo lasso di tempo il cittadino è chiamato a seguire un corso di formazione o riqualificazione lavorativa per 6 mesi e una volta concluso il periodo in questione, dunque, al cittadino verrà fatta una proposta congrua alla propria formazione: il primo rifiuto ne determinerà la cancellazione e quindi perdita del diritto al sussidio.
Maggiori informazioni verranno rese note insieme alla promulgazione della Legge di Bilancio.
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