Ennesima tragedia della solitudine.
La possiamo derubricare così, la storia che ci apprestiamo a narrarvi.
Come capita troppo spesso di leggere una persona muore e il suo corpo viene scoperto solo a mesi di distanza, a testimonianza di un isolamento dal mondo davvero drammatico.
Quest’ultimo dramma riguarda una professionista di mezz’età di Santa Maria Capua Vetere, cittadina da circa 32000 abitanti in provincia di Caserta.
Il corpo della donna, le cui iniziali riportate dai media che hanno scritto del dramma sono G.S., è stato ritrovato esanime dai vigili del fuoco, che hanno fatto irruzione presso un appartamento in via Mercadante, nella cittadina campana.
Secondo quanto riportato, i soccorritori avrebbero trovato il condizionatore acceso all’interno della casa, il che fa pensare – dato che siamo a novembre – che la dipartita sia avvenuta nei mesi estivi.
Ad avvertire i vigili del fuoco un parente che vive fuori città e che non riusciva a mettersi in contatto con la donna – che viveva da sola dopo la morte di un famliare – già da tempo.
Due settimane fa, un dramma analogo a Bari
Purtroppo, come già scritto, non è una rarità leggere di vicende di cronaca di questa tipologia, con la dipartita di donne o uomini dimenticati dai propri cari.
Andando qualche centinaia di chilometri più ad est (sono poco più di 250 i km che separan il casertano da Bari) un’altra vicenda analoga era accaduta soltanto due settimane fa.
L’anconetano (ma di stanza a Bari) Giovanni Rinaldo è stato trovato in avanzato stato di decomposizione nel suo appartamento.
L’uomo aveva 82 anni e, secondo quanto riferito, era morto da almeno due mesi – due mesi durante i quali nessuno si è accorto della sua assenza prolungata finché la figlia ha avvertio le forze di polizia.
A colpire maggiormente, in questa seconda vicenda, il fatto che nessuno si sia fatto vio con l’uomo finché sul posto, al momento del ritrovamento del cadavere in avanzato stato di decomposizione, oltre alla polizia scientifica e ai vigili del fuoco si sono presentati anche i parenti di Giovanni Rinaldo (sebbene non sia chiaro se tra loro ci fosse anche la succitata figlia).