Un pianeta molto grosso si era nascosto nell’orbita terrestre fra la luce del sole, ma gli scienziati della NASA sono riusciti a trovarlo (effettuando anche un esperimento di distruzione con una navicella su un pianeta simile…)
Ha una dimensione di 1,5 km e si classifica come uno dei pianeti potenzialmente più pericolosi (PHA) più grandi mai visti.
Il suo nome è 2022 AP7, ed è uno dei numerosi asteroidi scoperti di recente trovati in orbita vicino alla Terra e a Venere.
Una “roccia” quasi da record, insomma, e che sta destando non poca preoccupazione fra gli scienziati in quanto sta attraversando l’orbita terrestre.
Per adesso, tuttavia, non c’è bisogno di andare in panico: qualsiasi possibile collisione avverrebbe fra qualche migliaio di anni.
Sono due in tutto gli asteroidi rilevati grazie all’osservatorio Cerro Tololo in Cile, e le cui analisi sono state riportate dettagliatamente sull’Astronomical Journal:
“Finora abbiamo trovato due grandi asteroidi vicini alla Terra larghi circa 1 km, una dimensione che chiamiamo “killer di pianeti”, ha affermato Scott Sheppard del Earth and Planets Laboratory della Carnegie Institution for Science.
L’altro, invece, avendo un’orbita completamente all’interno di quella terrestre è impossibile che arrechi “danno” o disturbo alla Terra.
Ma cosa accadrebbe se un Pianeta qualsiasi minacciasse, con la sua orbita, la sopravvivenza della Terra?
Attorno al nostro Pianeta, dunque, orbitano altri pianeti potenzialmente pericolosi per la nostra sopravvivenza, quali AP7.
Come spiegato poi dagli scienziati NASA, identificare tali asteroidi che orbitano attorno all’orbita terrestre non è per nulla semplice a causa dello sfondo luminoso del bagliore del sole.
Per condurre osservazioni in tal senso, infatti, si può fare affidamento esclusivamente su due finestre da dieci minuti l’una durante la notte.
“Finora sono stati scoperti solo circa 25 asteroidi con orbite completamente all’interno dell’orbita terrestre a causa della difficoltà di osservare vicino al bagliore del sole”, ha affermato Sheppard, autore principale dello studio.
A settembre, inoltre, la NASA ha fracassato con una navicella spaziale un asteoride molto più piccolo di quello dello studio di Sheppard (160 metri), posizionato a 7 milioni di miglia di distanza riuscendo a spostarne l’orbita.
Lo scopo era quello di verificare se questo tipo di azione potesse essere efficace laddove un oggetto minacciasse la terra.
E’ stato stato stimato che l’asteroide caduto sulla Terra che comportò l’estinzione dei dinosauri fosse largo almeno 10 km, ma potrebbe aver avuto anche dimensioni di 15 km.
Le garanzie accessorie della RCA sono delle coperture assicurative facoltative ma estremamente importanti, in quanto…
La cover dello smartphone al giorno d'oggi non è più solo una semplice custodia protettiva.…
Il mercato delle auto si appresta a concludere l’anno in positivo. Come riportato da UNRAE,…
Quando scoprirete che cosa è successo non riuscirete a crederci: clamoroso gesto di un turista…
Barista di Agrigento accusato di aver messo del detersivo nel bicchiere dell'acqua di un cliente.…
Una serata di festa e divertimento si è trasformata ben presto in una tragedia per…