“Il signor Presidente Giorgia Meloni”, si legge nella circolare inviata a tutti i ministeri da parte del governo per sgombrare il campo da ogni dubbio su come appellarsi alla prima presidente del Consiglio donna della storia d’Italia.
Una dicitura che ha ovviamente scatenato un mare di polemiche, con l’opposizione che ha attaccato Giorgia Meloni per la scelta di farsi chiamare con il genere maschile, provvedendo oltretutto a comunicarlo pubblicamente tramite una circolare. Forse anche per non dare sfogo ad ulteriori critiche, Palazzo Chigi ha successivamente rilasciato una nuova nota specificando che “tale formula è stata adottata dagli uffici della Presidenza in quanto indicata come la più corretta dall’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le Onorificenze”.
Tuttavia, sempre proseguendo con la nota, “il Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, chiede che l’appellativo da utilizzare nelle comunicazioni istituzionali sia “Il Presidente del Consiglio dei Ministri“. Si chiede, quindi, di non tener conto della nota in oggetto, in quanto sostituita dalla presente”.
Non un cambiamento di rotta, dato che resta comunque il genere maschile, ma una lieve correzione, ovvero l’eliminazione del “signor”.
Meloni su Facebook: “Chiamatemi come vi pare, anche Giorgia”
D’altronde Giorgia Meloni ha sempre chiarito quelle che erano le sue posizioni in merito. Già nei giorni precedenti alla sua nomina di Presidente del Consiglio aveva fatto sapere di preferire l’utilizzo del maschile per l’indicazione della propria carica. Ma non è tutto, perché Meloni si è sempre fatta chiamare anche “il presidente di Fratelli d’Italia”.
L’Accademia della Crusca, tramite il presidente Claudio Marazzini, aveva espresso un parere molto chiaro sulla questione: “I titoli al femminile sono legittimi sempre; chi usa questi femminili accetta un processo storico ormai ben avviato. Chi invece preferisce le forme tradizionali maschili ha comunque diritto di farlo”.
Dopo aver scelto di modificare l’appellativo eliminando il termine “signor”, Giorgia Meloni ha voluto pubblicare anche un post su Facebook, spiegando di non essere così interessata al nome con cui dovrebbe essere chiamata.
“Leggo che il principale tema di discussione di oggi sarebbe su circolari burocratiche interne, più o meno sbagliate, attorno al grande tema di come definire la prima donna Presidente del Consiglio. Fate pure – le parole della premier – Io mi sto occupando di bollette, tasse, lavoro, certezza della pena, manovra di bilancio. Per come la vedo io, potete chiamarmi come credete, anche Giorgia“.
L’ironico “sissignora” di Giuseppe Conte su Twitter
Tuttavia, sul web sono dilagate le prese in giro e i meme ironici nei confronti di Meloni e anche diversi personaggi politici hanno detto la loro sul tema.
“Io inizio a pensare che Il Signor Presidente sia ossessionata. Anzi, ossessionato”, ha detto Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e deputata del Movimento 5 Stelle.
“Sissignora! Gradiremmo sapere da Palazzo Chigi anche come vuole sostenere famiglie e imprese sul carobollette, visto che “il” Presidente del Consiglio nel suo discorso di fiducia non ci ha dato nemmeno un indizio”, scrive invece Giuseppe Conte sui suoi profili social.
Sissignora! Gradiremmo sapere da Palazzo Chigi anche come vuole sostenere famiglie e imprese sul carobollette, visto che “il” Presidente del Consiglio nel suo discorso di fiducia non ci ha dato nemmeno un indizio. pic.twitter.com/wyge0UOv6N
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) October 28, 2022