L’incresciosa vicenda ha avuto luogo giusto questa notte, poco prima dell’alba tra i corridoi del Policlinico Uberto I di Roma.
“Aiutatemi, mi hanno violentata in reparto“, ha detto Marta al personale del pronto soccorso dello stesso ospedale, dove da studentessa appena 20enne stava frequentando il tirocinio.
La giovane, studentessa di Infermieristica, stava svolgendo il suo tirocinio professionale nel reparto di Urologia dell’ospedale, quando è stata assalita e violentata da un infermiere dello stesso reparto.
Il caso ha sconvolto la città e la comunità medica, tant’è che proprio oggi all’incirca 200 tirocinanti e infermieri hanno manifestato di fronte l’entrata del Policlinico. Fortunatamente subito dopo la denuncia, il colpevole è stato subito individuato e fermato dalla Polizia.
L’atto è durato soltanto pochi minuti poco prima dell’alba di Giovedì 27 Ottobre, al terzo piano del Padiglione 29 che ospita il reparto di Urologia. Marta si trovava in compagnia di Mario, 55 anni, infermiere da anni che avrebbe semplicemente dovuto insegnarle come svolgere correttamente il mestiere.
Quella che doveva essere un’esperienza educativa si è trasformata in un incubo per Marta, che è stata violentata all’interno dello sgabuzzino delle scope. Sopraffatta dall’uomo, è riuscita solo in seguito a fuggire e denunciare l’accaduto al pronto soccorso; lì sono giunti immediatamente gli agenti delle forze dell’ordine.
Trovare il colpevole è stato relativamente semplice: gli agenti si sono recati nel reparto di Urologia, hanno parlato con i colleghi e trovato le lenzuola sulle quali è stata consumata la violenza, fornendo anche tracce del Dna del 55enne.
Il policlinico si scusa ma è troppo tardi: “Non deve più succedere”
Non sarebbe la prima volta per l’uomo, anche i colleghi ne erano a conoscenza: “Quell’uomo non mi è mai piaciuto, si comportava male, da che sappiamo noi è recidivo, aveva già commesso un fatto simile in passato”. Oltre al lavoro degli investigatori, anche il Policlinico ha preso provvedimento, sospendendo e denunciando l’uomo.
“L’azienda è parte lesa e questa mattina è stata depositata una denuncia contro i responsabili di un atto gravissimo. Vicinanza e solidarietà nei confronti della giovane studentessa di infermieristica colpita dalla violenza”, ha dichiarato Fabrizio D’Alba, vicedirettore generale dell’ospedale.
“Quanto accaduto è gravissimo ed intollerabile perché oltre ad aver colpito in modo ignobile una giovane donna in servizio perché tirocinante della sua futura professione, colpisce e diffama un’intera categoria di operatori. Lavoratori della sanità che quotidianamente all’interno dei reparti del nostro ospedale si impegnano per la cura delle persone e non per atti di violenza contro le donne”.
Le scuse dell’azienda ospedaliera non hanno fermato i 200 manifestanti -tra tirocinanti e infermieri- che si sono appostati davanti il presidio per mostrare “solidarietà alla nostra collega stuprata mentre stava lavorando”. “La nostra collega non è stata tutelata. Siamo di Medicina, operatori sanitari, infermieri. Tutti qui per lei”.
“Quella persona che era stata più volte segnalata, noi chiediamo tutela nel nostro posto di studio, esigiamo che sia un posto sicuro dove studentesse e studenti possano svolgere i propri studi. È chiaro che è già successo? Non deve più accadere“.