I numeri delle vittime della rappresaglia russa lanciata qualche giorno fa con obiettivi propagandistici e quella dell’attacco ucraino al ponte in Crimea messi a confronto
Non si è fatta attendere la risposta di Vladimir Putin all’attacco realizzato sul ponte di Kerch lo scorso 9 ottobre.
Una pioggia di missili, infatti, si è abbattuta la mattina di lunedì 10 ottobre su Kiev, Ivano-Frakivsk, Dnipro e Odessa, come riportato dall’ISPI.
Tanti gli obiettivi del Cremlino, che ha messo in atto una rappresaglia con i droni nei confronti dei civili, colpendo all’ora di punta (le 08:30 di mattina) infrastrutture civili, condomini e parchi giochi per bambini.
La popolazione è stata costretta a cercare rifugio nei bunker e nelle stazioni durante un’allerta durata quasi 6 ore e alla fine della quale vi è un tragico bilancio.
I numeri delle vittime a confronto.
Mentre i cittadini di Kiev si recavano al lavoro e a scuola dopo una nottata di bombardamenti su Zaporizhzhia, decine di missili hanno colpito diverse città ucraine fra cui Kiev.
75, in tutto, il numero di missili stimati, di cui 41 abbattuti grazie al sistema di difesa aereo.
Tragico il bilancio: almeno 10 i morti e 60 i feriti.
Una dimostrazione di forza e un attacco di tipo propagandistico, come riporta La Repubblica, con l’obiettivo di mostrare pubblicamente la forza della Russia che ha voluto far vedere la sua capacità di scatenare il terrore nelle città ucraine.
Uno dei missili si è abbattuto su un viadotto della capitale in risposta al ponte di Kerch che collega la Crimea all’Ucraina.
L’attacco aveva destato particolare clamore per varie ragioni.
Il ponte, infatti, non è solo strategico al fine dei rifornimenti sul confine ucraino, ma anche un forte valore simbolico, essendo l’unico collegamento fra Russia e Crimea e dalla lunghezza di ben 19 chilometri. Numeri, questi, che lo rendono il ponte più lungo d’Europa.
Per realizzarlo il Cremlino aveva investito 3 miliardi di euro, una dimostrazione della forza di Putin dopo l’annessione della Crimea nel 1954.
L’attacco non è stato rivendicato in modo ufficiale da Kiev, ma Putin ha accusato pubblicamente i servizi segreti ucraini dell’accaduto.
Nell’attentato, stando a quanto dichiarato dalle autorità russe, sono morte 3 persone, tutte vittime rimaste uccise dall’esplosione del camion saltato in aria, come riportato da Euronews.
Intanto a Zaporizhzhia si continuano a cercare le vittime del bombardamento russo.
I missili inviati da Mosca, infatti, hanno colpito svariati edifici, e potrebbero esserci ancora corpi fra le macerie.
Il bilancio delle vittime, per ora, è di 13 morti e 90 feriti, che si vanno a sommare a quelle degli attacchi avvenuti nelle scorse ore in risposta al bombardamento del ponte.
Inizialmente i funzionari dell’Ucraina avevano parlato di 17 vittime, per poi rivedere i loro conti a ribasso.
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