Erano arrivate dal Belgio per godersi la magia di Roma, le sue bellezze, la sua grande storia artistica e culturale e ovviamente anche per divertirsi nelle serate capitoline.
Ma non avevano fatto i conti con il destino, diventato tragico la sera di sabato 9 ottobre. Due turiste belghe, come riportato anche dal quotidiano La Repubblica, si trovavano sull’autostrada A24 all’altezza di Tor Cervara. Le due giovani stavano guidando una Fiat Panda che avevano noleggiato, quando ad un certo punto si sono accorte di una vettura ferma per un incidente. Per questo si sono fermate anche loro sulla corsia di emergenza, in modo da poter prestare soccorso.
Ma proprio in quel momento è sopraggiunto un automobilista alla guida di una Smart che le ha travolte e uccise, fuggendo poi a piedi. In seguito è stato individuato e bloccato dalle forze dell’ordine: si tratta di un uomo di 45 anni, accusato di omicidio stradale.
Per Jessy Dewildeman e Wibe Bijls, di 24 e 26 anni, non c’è stato nulla da fare. Le due turiste belghe sono morte sul colpo: inutili i tentativi di soccorso da parte degli specialisti in medicina d’urgenza del 118, che hanno fatto di tutto per provare a rianimarle.
Una delle due ragazze era incinta di 16 settimane
Il quotidiano Leggo ha riportato nuovi sviluppi in merito al terribile incidente che ha causato la morte delle due giovani. Il 45enne arrestato è un pregiudicato, ma i dettagli più agghiaccianti sono quelli che riguardano le due ragazze decedute.
Wibe Bijls, infatti, era incinta: la 26enne portava in grembo un feto di sedici settimane, come rivelato da suo fratello e dai suoi amici al quotidiano Il Messaggero. Una vita molto complicata, quella di Wibe, che aveva perso sua madre quando era ancora una bambina.
Nonostante le tante difficoltà, la 26enne era riuscita comunque a diplomarsi come chef nella scuola di Courtrai, nelle Fiandre, in Belgio. Wibe lavorava in un ristorante come cuoca, mentre la sua amica Jessy svolgeva la professione di cameriera. Avevano deciso di passare qualche giorno di vacanza in Italia anche perché Wibe era attratta dalla cucina italiana.
“Aspettava un figlio e con il suo compagno si erano lasciati – fa sapere un’amica, Kelly – Ma non si era arresa”.
Erano arrivate a Roma il giorno prima ed erano riuscite a visitare i Musei Vaticani e la Cappella Sistina. Avevano noleggiato la Panda per fare rientro in albergo, ma si sono fermate per prestare soccorso alle vittime dell’incidente. I genitori di Jessy non sono stupiti da questo gesto di generosità della loro figlia, volontaria in un’associazione: “Non è una sorpresa che si sia fermata ad aiutare, non poteva essere altrimenti”.
I due conducenti coinvolti nell’incidente precedente, rispettivamente di 40 e 45 anni, sono stati entrambi ricoverati in codice rosso, mentre una donna è finita in ospedale in codice giallo.