Tra pochi giorni entra ufficialmente in vigore il piano di emergenza stilato dal Governo per risparmiare energia in vista dell’inverno.
Come ben sappiamo e stiamo vivendo giorno dopo giorno, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha causato una grave crisi economica nel mondo occidentale; la più colpita è stata ovviamente l’Europa, in prima linea contro Putin.
Che sia stata la decisione giusta o meno, solo il tempo potrà rivelarlo. Intanto l’Italia sta subendo una brutta batosta e, per non dover più dipendere dal gas della russa Gazprom, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha stilato un piano d’emergenza sul razionamento del gas per l’imminente inverno.
Analogamente a quanto accaduto con i climatizzatori quest’estate, adesso si punta a tenere meno accesi i riscaldamenti; la speranza è quella di tagliare dai consumi ben 7 miliardi di metri cubi di gas, sia usati direttamente che per la produzione di energia elettrica.
Stando a quanto rivelato fino adesso, il decreto dovrebbe limitare l’uso del riscaldamento domestico e nei luoghi pubblici, con 15 giorni in meno di accensione stabiliti in base alle sei zone climatiche nelle quali è stato suddiviso il territorio.
Tra le prime città interessate c’è Milano, dove solitamente il riscaldamento può essere acceso tra il 15 Ottobre ed il 15 Aprile. Stando al decreto l’accensione slitta al 22 Ottobre con un anticipo sullo spegnimento al 7 Aprile.
A Roma invece, le date slittano dall’1 all’8 Novembre e i riscaldamenti verranno spenti il 7 Aprile invece che il 15. Per tutte le zone climatiche vale una regola fissa: un grado in meno rispetto al normale e un’ora di accensione in meno al giorno.
Enea, l’ente nazionale dell’energia, ha dato una serie di linee guida per il prossimo inverno, distribuendo poster in uffici e negozi, disponibili anche online. Nicolandrea Calabrese, responsabile del laboratorio Enea ha dichiarato:
“I consumi annui di metano di questo segmento del terziario ammontano a circa 4,5 miliardi m3, da qui la necessita di fornire regole per un uso consapevole dell’energia e ottenere risparmi aggiuntivi ai circa 6,76 miliardi m3 di gas conseguibili nel settore domestico con misure di tipo amministrativo e comportamentale, con e senza investimento iniziale”.
“Fra le mosse più efficaci per tagliare consumi e spese c’e sicuramente l’installazione di sistemi di controllo intelligente“, implementabili soprattutto negli uffici, “Questi sistemi permettono un risparmio tra il 7 e il 20% per riscaldamento invernale e tra il 2 e il 4% per il raffrescamento estivo”.
Per quanto riguarda la temperatura, quest’anno negli uffici non si potrà superare la soglia dei 18 C e il riscaldamento dovrà essere spento un’ora prima dell’uscita dal lavoro. La stessa prassi è consigliata anche in casa, regolandosi sulle abitudini già consolidate.
In questo modo si andrebbero a ridurre i consumi del 12%. La percentuale di risparmio si alza se invece teniamo conto della climatizzazione: tenere il climatizzatore a 28 C e spegnerlo un’ora prima fa risparmiare il 22% di elettricità.