Tragico incidente in pista, ieri al Misano World Circuit di San Marino: il 27enne Federico Esposto è morto allungando la lista di tragedie.
Negli occhi degli appassionati di motociclismo ci sono ancora le immagini di Marco Simoncelli che, per evitare una caduta entra in pista tagliando la strada agli altri piloti e viene investito da Colin Edwards e Valentino Rossi. Una tragedia, quella del pilota emiliano, che è rimasta scolpita nella memoria di chiunque segua le competizioni e che ha lasciato un segno nel mondiale di MotoGp.
Proprio in seguito a quella tragedia il circuito di Misano Adriatico è stato intitolato al pilota morto nel circuito di Sepang nel 2011. La sua era solo l’ennesima morte all’interno di una pista del motomondiale e certificava ancora una volta la pericolosità di uno sport che per quanto bello è un costante gioco con la morte. Negli anni precedenti a perdere la vita erano stati Kato nel 2003 per uno schianto contro il muretto e Tomizawa, deceduto dopo essere caduto ed essere stato investito da De Angelis e Scott Redding.
La Dorna, insieme ai piloti, ha studiato tutte le misure di sicurezza possibili per evitare che le cadute siano fatali durante le competizioni. Adesso le curve troppo veloci vengono cambiate in esse per ridurre la velocità, le via di fuga sono state ampliate e i muretti allontanati dal circuito. Ciò nonostante, date le folli velocità che raggiungono le moto, gli incenti fatali possono capitare e solo lo scorso anno è morto un ragazzo di 19 anni, il francese Dupasquier. Tragedia che ha portato ad un totale di 150 le vittime del motomondiale.
Federico Esposto ha perso la vita a Misano dopo un terrificante incidente
Le morti in pista non si limitano chiaramente al circuito professionale di motociclimo ed anzi il rischio è maggiore quando a correre sono piloti amatoriali. Lo scorso anno, durante una competizione amatoriale al Mugello. Il 35enne Davide Longhi stava per rientrare ai box e stava dunque rallentando la sua marcia sul rettilineo quando un pilota dietro di lui lo ha centrato in pieno facendolo volare sull’asfalto. I traumi riportati dal ragazzo sono stati talmente gravi che il successivo trasporto in elisoccorso al Careggi si è rivelato inutile.
Il Mugello non è stata l’unica pista italiana in cui si sono verificate delle tragedie, negli anni ’70, periodo in cui non c’erano tutte le misure di sicurezza che ci sono oggi, le corse in moto erano ancora più pericolose e il Gran Premio d’Italia si correva a Monza, pista con lunghi rettilinei e frenate brusche. L’edizione del 1973 verrà ricordata per la morte del pilota italiano Renzo Pasolini e per quella del campione in carica Jarno Saarinen.
Negli ultimi 30 anni il circuito italiano in cui si sono verificate più morti è stato quello di Misano. Nel 1994 a perdere la vita è stato il pilota britannico Simon Prior, mentre nel 2010 la sorte fatale è capitata al giapponese Tomizawa. La triste lista di morti sul circuito di Misano si è allungata ieri con quella di Federico Esposto, ventisettenne romano che correva nella classe 600 Pro del Trofeo Italiano Amatori. Il ragazzo è rimasto coinvolto in un terribile incidente con il 31enne bolognese Marco Sciutteri. Per Federico non c’è stato nulla da fare – era morto già in pista – mentre l’altro pilota è stato trasportato d’urgenza a Bufalini di Cesena dove versa tutt’ora in gravi condizioni.