Le prospettive per il mercato immobiliare si avviano verso un crollo o verso una bolla? Ecco le previsioni per il 2023
Negli ultimi tempi si sente sempre più parlare dell’emergenza riguardante il costo degli affitti, che in quasi tutte le città italiane, ma anche in Europa, stanno toccando livelli mai visti.
Un trend, questo, che tuttavia sembra destinato a cambiare direzione nel breve termine.
Secondo alcuni economisti, infatti, in Europa quanto in Italia il crollo dei prezzi delle case sembra essere imminente, anche se gli analisti sono divisi in merito.
Mercato immobiliare: il crollo dei prezzi delle case è imminente? Ecco le possibili prospettive
La popolazione italiana è rinomata per essere molto attaccata all’acquisto degli immobili a differenza di altri cittadini europei.
D’altronde non è un caso che sia nato il detto “il mattone non tradisce mai”.
Una convinzione, questa, che tuttavia si è rivelata spesso errata, portando a un “sovrainvestimento” nel mercato immobiliare su cui oggi si concentra circa il 50% della ricchezza nazionale totale, come riportato dal Sole24Ore.
Sarebbe dunque auspicabile non ripetere l’errore di investire tutti i propri risparmi in vista dell’aumento dell’inflazione che porta come prima conseguenza al crollo del costo degli immobili.
Ma non tutti gli analisti sono concordi nel ritenere che a causa della crisi del tasso di interesse il prezzo degli immobili andrà in ribasso.
Come si legge su Idealista, se alcuni economisti temono una crisi immobiliare simile a quella del 2008 altri, invece, ritengono che il mondo vivrà una recessione immobiliare.
Quest’ultima, si legge, avrà un ruolo importantissimo per contenere l’inflazione, considerando che il mercato immobiliare stimola in modo rilevante l’economia mettendo in moto una serie di settori paralleli quali la rivendita di materie prime e la manodopera.
Ma al di là delle considerazioni, l’aspetto più rilevante e, soprattutto, tecnico, consiste nel fatto che, a prescindere dalla singola visione degli analisti, la direzione del mercato immobiliare dipenderà in larga misura dalla durata del ciclo di rialzo dei tassi.
L’aspetto indubbiamente positivo è che questo potrebbe condurre a una maggiore facilità nell’acquisto di immobili da parte dei potenziali acquirenti ma, dall’altro, potrebbe generare forti problematiche nell’accesso a un mutuo a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
In Inghilterra, ad esempio, la Banca d’Inghilterra ha già avvertito che i tassi di interesse potrebbero aumentare del 6% il prossimo anno. Un aumento, questo, che nella giornata di ieri ha spinto gli istituti di credito a ritirare i mutui a tasso fisso.
Va ad ogni modo evidenziato come in questa analisi debbano essere presi di riferimento non solo l’inflazione, ma anche il calo di valore della sterlina, i quali porteranno a un aumento dei tassi di interesse già nel mese di novembre.
E in Italia?
Anche per l’Italia l’ultimo bollettino Bce ha previsto un aumento dei tassi di interesse dell’1% e, di conseguenza, un calo dei prezzi delle case del 5%.
Nel frattempo, però, il costo delle nuove case vede un balzo dei prezzi quasi senza precedenti.
Le case italiane, infatti, nel secondo trimestre hanno segnato un record storico per quanto concerne quelle di nuova costruzione.
In un contesto come questo, dunque, a giovarne saranno coloro i quali hanno già la disponibilità liquida per acquistare casa non di nuovissima costruzione.
La tendenza media è dunque la seguente: i tassi di interesse saliranno mentre il costo delle case tenderà a scendere.