Il mondo del calcio piange la scomparsa di una vera e propria leggenda di questo meraviglioso sport: ha fatto la storia anche della Panini.
Si è spento all’età di 82 anni nella stanza dell’ospedale di Firenze in cui era stato ricoverato dopo un acutizzarsi della sua malattia. Sì perché Bruno Bolchi, leggenda dell’Inter di Herrera, era da tempo malato di tumore ed ha lottato a lungo per sconfiggere quel male che invece alla fine ha avuto la meglio.
Nato a Milano nel 1940, Bruno ha vissuto per il calcio sin da quando era bambino e nel 1958 ha debuttato in Serie A con la maglia dell’Inter. Di quella squadra divenne poi capitano e proprio grazie al suo ruolo di preminenza nella squadra che fece la storia di questo club venne scelto dalla Panini come primo calciatore a ricevere una figurina del mitico album sul campionato di calcio italiano.
La sua, insomma, divenne la prima figurina della storia dell’album Panini, anche se di quel primato gli era rimasta solo una foto WhatsApp. Pare infatti che tutte le copie cartacee scomparvero nel tempo e che la stessa azienda non fu in grado di riprodurne una da consegnare a Bolchi.
La carriera di Bruno Bolchi, il primo calciatore a ricevere una figurina Panini
Dopo il debutto nella stagione 1957/1958, Bruno Bolchi è diventato uno dei fedelissimi di Herrera e un titolare fisso dell’Inter di quegli anni. Rimane in nerazzurro per sei stagioni, diventandone anche il capitano e riuscendo a vincere uno scudetto. Nella stagione 1963/1964 passò al Verona, quella successiva all’Atalanta e quella dopo ancora al Torino, squadra in cui rimase fino a fine carriera e con cui vinse una Coppa Italia.
Bruno decise di dire addio al calcio giocato a 30 anni, nel 1970, ma non a quel mondo che amava tanto. Dopo il ritiro iniziò a fare l’allenatore e anche in panchina si è distinto con ottimi risultati. C’era proprio lui sulla panchina del Bari dei miracoli, quello che conquistò due promozioni consecutive dalla C alla A e che alla prima stagione nella massima serie raggiunse la semifinale di Coppa Italia battendo Juventus e Fiorentina.
Dopo l’exploit con il Bari, Bolchi raggiunse altre tre promozioni in Serie A con Cesena, Legge e Reggina (quest’ultima alla fine degli anni ’90). Da ricordare, inoltre, le due promozioni dalla C alla B, con la Pistoiese nel 1976 e con il Bari nel 1983. Da qualche anno si era ritirato dal mondo del calcio, ma fino all’ultimo lo aveva osservato con passione e occhio critico. Di recente aveva criticato la scelta di concedere 5 cambi a partita, ricordando come ai suoi tempi una delle qualità dei calciatori era quella di riuscire a conservare le energie sapendo che potevano non arrivare a fine incontro.