Il giorno dopo le elezioni politiche del 25 settembre è probabilmente uno dei più bui della storia del centrosinistra italiano.
All’indomani del voto il Partito Democratico deve fare i conti con uno dei risultati più negativi di sempre e con la netta vittoria di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, che si appresta a governare il Paese con le altre forze di centrodestra, diventando così la prima premier donna della storia d’Italia.
Nonostante i richiami al voto utile e alla necessità di porre un argine all’avanzata del centrodestra e dei sovranisti, il PD (nella lista dei Democratici era presente anche Articolo 1, il partito di Bersani e Speranza, ndr) non è andato oltre il 19%.
Fratelli d’Italia ha invece raggiunto il 26%, pareggiando da sola il risultato ottenuto dall’intero centrosinistra. Un trionfo per Giorgia Meloni, nonostante la debacle della Lega di Matteo Salvini, che è finita addirittura sotto al 9%.
Nelle ultime settimane era stata registrata una risalita del Movimento 5 Stelle, anche perché molte persone dell’area di sinistra ma scontente delle scelte del PD e di Enrico Letta avevano deciso di dare fiducia ai pentastellati e alla figura di Giuseppe Conte, ben visto da larga parte dei progressisti.
Una spinta che però non ha sfondato, anche se il M5S ha recuperato voti rispetto agli ultimi sondaggi e ha raggiunto il 15,5% delle preferenze. Per farla breve, tra PD e M5S ci sono solo tre punti e mezzo di distanza, quando i sondaggi di poche settimane fa davano uno scarto tra gli otto e i dieci punti.
La sconfitta è chiara e evidente per il PD e sta già comportando i primi ribaltoni. Enrico Letta ha già annunciato il congresso e ha confermato che non si ricandiderà alla guida dei Democratici.
Nelle sue prime parole dopo il voto, Enrico Letta ha ribadito la necessità di continuare a lavorare per un campo largo, lasciando intendere che debba esserci posto anche per il Movimento 5 Stelle. Tuttavia, Letta ha anche sottolineato che la responsabilità del mancato accordo è da attribuire a Conte.
“Se siamo arrivati al governo Meloni è per via del fatto che il leader M5s ha fatto cadere Draghi”, ha detto il segretario del PD, ormai uscente.
Ma chi prenderà in mano le redini di questo Partito Democratico ferito dalla batosta elettorale? Stando agli ultimi rumors, il nome più accreditato sembra essere quello di Stefano Bonaccini, attuale presidente dell’Emilia-Romagna: da diverso tempo si parla di lui come successore di Letta.
Ma il nome di Bonaccini non è l’unico che circola negli ambienti “Dem”. Anche la vice di Bonaccini, Elly Schlein, sta guadagnando sempre più consensi nel popolo del PD e non è da escludere una sua candidatura a segretaria al prossimo Congresso.
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