Ogni tanto ascolto la radio, specialmente le radio nazionali.
Era la mattina di mercoledì e ascoltavo Forrest, programma dedicato all’attualità (trattata sempre con leggerezza) in onda su Radio Rai 1 intorno alle 10.
E così ho scoperto che – in occasione delle Elezioni Politiche anticipate del 2022 – i conduttori Marianna Aprile e Luca Bottura hanno lanciato uno speciale per fare scoprire ai propri ascoltatori i programmi e le posizioni dei partiti candidatasi ad entrare (rientrare, in alcuni casi) in Parlamento.
Un’ottima idea, simile a quella che abbiamo avuto anche noi un mese fa.
Nel caso specifico, mercoledì, è intervenuta la leader di PiùEuropa Emma Bonino, mettendo in luce uno snobismo importantissimo dinnanzi alle domande di cultura pop dei due conduttori.
Un momento per rendersi simpatici, toppato in pieno.
E dire che da ragazzino (ma da ragazzino proprio) portavo la sua spilletta tutto proud.
Non ne capivo una mazza ma ascoltavo Radio Radicale e mi piaceva mostrarmi impegnato già alle scuole medie e poi avere una presidente della Repubblica donna sarebbe stata una gran cosa, già percepivo.
Ma sto divagando.
Ai margini dell’intervista alla poco simpatica Bonino i conduttori si lamentavano del fatto che in molti avevano deciso di non prestarsi alle loro domande.
E mi sono sentito meno sfigato, dinnanzi alle grosse difficoltà di raggiungere diversi partiti (senza scomodare eventuali conoscenze) anche perché Periodico Italiano – come il programma dei ’90 – non è la Rai e quindi rappresenta una platea meno appetibile, nonostante si raggiunga quotidianamente svariate decine di migliaia di lettori.
Ma durante la campagna elettorale non si dovrebbe approfittare di qualsiasi opportunità per farsi conoscere?
Nel nostro caso, durante queste settimane di tentativi (tramite mail, dapprima, quindi tramite social e/o telefono laddove disponibile) ci siamo trovati dinnanzi a due reazioni: chi ci ha completamente ignorato e chi viceversa ci ha dato disponibiltà, nella maggior parte dei casi dimenticandosi di noi (“una cosa molto italiana”, ha commentato un mio amico quando gli narravo di queste peripezie).
Chiaramente, c’è anche chi s’è prestato con entusiasmo (rispondendo immediatamente ai nostri tentativi di contatto: penso a VITA) ma a loro abbiamo già dedicato gli articoli ad hoc di questo speciale e oggi è il momento di fare i nomi e i cognomi di chi non s’è prestato alla nostra intervista.
Per la cronaca, tra queste realtà c’è anche quella cui probabilmente andrà il mio voto (e non si tratta di uno dei partiti già in Parlamento, per intenderci).
Partendo dai big (che ritenevo dalla vigilia sarebbe stato complicato sentire) abbiamo potuto intervistare solamente un esponente del Movimento 5 Stelle (non uno chiunque, in realtà: il vicepresidente Mario Turco, già Senatore della Repubblica).
Impossibile raggiungere la Lega (provate voi stessi a chiamare al loro numero di telefono presente sul web) e Fratelli d’Italia, mentre per quanto riguarda PD e Forza Italia abbiamo parlato con i rispettivi uffici stampa che – nemmeno avessimo chiesto un posto di lavoro – ci hanno detto che ci avrebbero fatto sapere: stiamo ancora attendendo (e ci saremmo accontentati anche dell’ultimo dei candidati, ça va sans dire).
Quindi, andando a vedere le altre realtà che già siedono in Parlamento, siamo riusciti a sentire telefonicamente PiùEuropa della succitata Bonino ma – l’onestà è importante – non era per loro possibile trovare uno spazio tra i vari impegni.
Per quanto riguarda Azione, non è reperibile alcun numero di telefono in giro (e alla mail o al messaggio alla fanpage hanno pensato bene di non rispondere); Impegno Civico non ha niente al di là di qualche poco curata fanpage; da parte dei Verdi e Sinistra attendiamo ancora risposta (il nostro messaggio su WhatsApp all’ufficio stampa è stato bellamente ignorato).
Ho sentito Clemente Mastella e Gianluigi Paragone: il primo, dopo avermi attacato il telefono in faccia, non m’ha fornito alcun contatto di altri componenti del suo partito da intervistare; il secondo non ha risposto alle domande mandategli nonostante avesse dato la disponibilità a rispondere per iscritto (e dire che non gli chiedevamo niente del Molise).
Tra le realtà più piccole (vado in ordine alfabetico):
– Forza del Popolo non ha risposto al telefono dinnanzi ad un appuntamento telefonico ben preciso.
– con il Movimento delle Libertà non siamo riusciti ad organizzare per tempistiche troppo strette (il Movimento è candidato solo all’estero) dopo una prima risposta entusiasta per email.
– Sud Chiama Nord – la realtà di De Luca impegnata anche nelle regionali siciliane – non ha risposto alle domande per iscritto dopo averci brevemente dato disponibilità per una skypata.
– Unione Popolare ha mostrato entusiasmo dopo che ho provato a contattarli tramite fanpage ma in seguito l’ufficio stampa non è andato oltre un “scusami provo a incastare”.
Le altre realtà non citate (realtà ancora più piccole) sono state contattate per lo meno via mail e social.
Pur non essendo la Rai e non essendo appetibili come Fanpage (né la nostra qualità video è minimamente paragonabile a Fanpage) volevamo comunque dare spazio a tutti.
Peccato non esserci riusciti.
Ma se ignorano noi che volendo avremmo potuto dargli una ribalta (laddove in alcuni casi si lamentano dei pochi spazi a disposizione) non oso pensare come possano ignorare le istanze dei cittadini.
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