Mentre le elezioni politiche 2022 sono sempre più vicine (ad oggi mancano appena dieci giorni), continuiamo ad intervistare gli esponenti dei partiti che puntano ad un posto in Parlamento al fine di far conoscere agli Italiani le loro posizioni.
Da fine agosto ad oggi abbiamo provato a contattare tutti i partiti candidati alle prossime elezioni (anche solo in alcune regioni, come nell’intervista che vi proporremo da qui a poco) sia via mail, che via telefono o attraverso contatti social o tramite gli appositi form sui rispettivi siti.
E’ stato in molti casi impossibile sentire i partiti (i “grandi” partiti, quelli del c.d. “voto utile”, ci hanno ignorato o giù di lì) ma di questo vi daremo conto a ridosso del silenzio elettorale, per farvi capire un po’ quello che è l’atteggiamento dei partiti tricolore nei confronti della stampa.
Nel caso specifico, per altro, si sarebbe trattato di un’intervista con domande assolutamente generiche sul proprio programma, sulle proprie aspettative, sui temi più caldi del dibattito pubblico.
Non era nostra intenzione mettere in difficoltà l’intervistato: a lui esporre i propri programmi e al lettore / ascoltatore, basandosi sul proprio senso critico, il compito di farsi un’idea circa liste e candidati.
Il sesto a prestarsi a questo speciale di PeriodicoItaliano pensato in occasione delle Politiche 2022 è stato Marco Ferrando, Portavoce del Partito Comunista dei Lavoratori (partito che sarà candidato quest’anno nella sola Liguria, a causa di una legge elettorale quantomeno rivedibile).
Queste le domande postegli:
Da chi è formato il Partito Comunista dei Lavoratori? Qual è stato il percorso del partito?
Tra i partiti candidati alle prossime politiche ci sono realtà d’estrazione comunista come l Partito Comunista Italiano: Unione Popolare con De Magistris (con l’appoggio di Rifodanzione Comunista), Italia, Sovrana e Popolare appoggiato da Marco Rizzo: come il suo partito si differenzia dagli altri partiti comunisti?
Quali sono i punti salienti del programma?
Quali sono le posizioni del partito in merito a temi particolarmente caldi e divisivi come aborto, leggi sull’omotransfobia, ius scholae / ius soli, fine vita, gestione flussi migratori?
Quale dovrebbe essere la posizione internazionale del Paese secondo la vostra ottica?
Come vede l’Italia da qui a 20 anni?
A cosa punta il vostro partito, in termini di possibli percentuali? E che scenario ritiene uscirà dalle urne?
Di seguito, potete ascoltare da voi le risposte:
Dopo aver sottolineato a larghi tratti l’essenza del Partito – che si rivolge ai milioni di lavoratori salariati in Italia – e le differenze con il resto dei partiti “comunisti” nel Paese (in alcuni casi, differenze ben marcate) Ferrando ha sottolineato un’aspettativa per il futuro, comune a quella auspicata in precedenza da Alboresi del PCI: la speranza di vedere un’Italia socialista, da qui a un ventennio.
“Più avanzerà la costruzione di un partito di classe anticapitalistico al servizio della ricostruzione della coscienza dei lavoratori e più vi sono speranze che l’Italia nei prossimi venti sia una repubblica socialista basata realmente sul lavoro e non sullo sfruttamento del lavoro”.
Circa quello che sarà l’esito delle elezioni, interessante la critica mossa all’intera Sinistra:
“Purtroppo le urne sono uno specchio deformato della realtà e registrano anche un arretramento della coscienza dei lavoratori: basti pensare che nel lavoro salariato le forze che hanno una maggiore influenza sono forze di carattere reazionario e addirittura forze che adesso propongono la flat tax, cioè la detassazione dei ricchi a carico dei poveri e dei salariati. E se questi hanno il voto dei poveri e dei salariati, testimonia quanti disastri ha fatto la sinistra politica in questo Paese”.