Il primo esonero della Serie A è quello di Sinisa Mihajlovic, ormai ex tecnico del Bologna: i motivi della separazione e le condizioni di salute dell’allenatore serbo.
L’inizio campionato del Bologna non è quello che la società ed i tifosi si sarebbero aspettati. Nelle prime 5 giornate del campionato, infatti, gli emiliani hanno raccolto tre punti grazie a tre pareggi e perso due partite. All’alba della sesta giornata, dunque, i rossoblu non avevano ancora ottenuto una vittoria, ma soprattutto avevano mostrato una condizione non ottimale e un livello di gioco non ancora all’altezza di quello degli anni passati.
Ciò nonostante nessuno si sarebbe aspettato che l’avvio stentato della formazione emiliana avrebbe potuto portare all’esonero di Sinisa Mihajlovic. In primo luogo perché con una squadra che ha aggiunto diversi giocatori può essere normale faticare in un primo momento e dover registrare qualcosa. In secondo luogo perché il tecnico serbo era sulla panchina del Bologna da 3 stagioni e mezza ed aveva dimostrato di riuscire ad uscire dalle difficoltà (comprese quelle personali e di salute) e di riuscire sempre ad ottenere gli obiettivi prefissati dalla società.
Si pensava, dunque, che con un rapporto così consolidato con la piazza e con l’ambiente, ci fosse un minimo di fiducia in più e di riconoscenza per quanto fatto. Questo è esattamente ciò che pensa Mihajlovic dopo aver ricevuto il ben servito, come espresso a chiaramente nella lettera pubblicata su Repubblica: “Non sono mai stato un ipocrita, non lo sarò neanche stavolta: non capisco questo esonero. Lo accetto, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione assolutamente sotto controllo e migliorabile”.
Sinisa Mihajlovic contesta la decisione del Bologna e rassicura tutti sulle sue condizioni di salute
Proseguendo il proprio sfogo, il tecnico sottolinea come la società non fosse concorde con lui nel giudicare recuperabile la situazione, ma poi aggiunge: “Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati o dalla classifica e non sia una decisione covata da più tempo. Peccato”. Può darsi dunque che Mihajlovic non rientrasse più nel progetto societario e che le prime giornate non esaltanti abbiano confermato l’idea della dirigenza? Impossibile saperlo, a meno che la società non decida di esprimersi a tal proposito.
Oltre a ringraziare immensamente i tifosi e i cittadini bolognesi, a esprimere tutto il suo amore per la maglia e per la città di Bologna, Sinisa approfitta di questa opportunità comunicativa per rassicurare tutti sulle sue condizioni di salute: “Ci tengo però a dire, che le mie condizioni di salute sono buone e in costante miglioramento. Io non mi sto più curando, sto solo facendo controlli sempre più saltuari. Ho seguito a Casteldebole tutti gli allenamenti in queste settimane: l’unico mio temporaneo impedimento è quello di non poter espormi per troppe ore a un sole forte. Ma non sono mancato un giorno. Nulla mi impedisce di lavorare e di andare in panchina”.
Nel concludere Sinisa evita accuratamente di esprimere giudizi sulla situazione tecnica, sull’analisi delle partite e sulla gestione del mercato, aspetti che fa capire possono aver creato degli attriti tra le parti senza specificare ulteriormente. Quindi si augura (e glielo auguriamo tutti) che questo esonero sia sono l’ennesimo punto di ripartenza della sua carriera e che possa presto tornare su una panchina ad allenare.