L’omicidio di Laura Perselli e Peter Neumair per mano del loro figlio Benno fa ancora rabbrividire molti di coloro che hanno seguito con attenzione la terribile vicenda.
Durante la prima deposizione in aula nel Tribunale di Bolzano, Benno Neumair – che ha già confessato l’omicidio dei suoi genitori – non ha risposto a molte delle domande relative al barbaro duplice omicidio messo a segno il 4 gennaio 2021 nell’appartamento di famiglia nel centro bolzanino, in via Castel Roncolo.
Benno Neumair si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha sottolineato di aver cercato di cancellare dalla sua memoria l’accaduto. La sua insofferenza alle domande – che ha spinto il presidente della Corte, il giudice Carlo Busato, ad invitarlo a mantenere la calma – sarebbe un atteggiamento indicativo della sua incapacità di intendere e di volere, stando a quanto affermato dall’avvocato della difesa.
Non è di questo avviso l’accusa e nemmeno sua sorella Madè, che ha parlato del fratello con parole inequivocabili: “Ho rivisto il Benno che conosco, ha parlato di mamma e papà con distacco, come fossero due estranei. È come se li avesse uccisi due volte”.
Nel corso dell’udienza ha deposto in aula anche Elisabetta Perselli, zia di Benno Neumair. La Perselli ha precisato che al momento della sparizione di Laura Perselli e Peter Neumair non aveva mai sospettato di Benno, dato che in tutta la sua vita non aveva mai notato alcun segno di aggressività in lui.
“Aveva degli occhi da squalo”, l’inquietante testimonianza della zia
Tuttavia, proprio in quel periodo la zia di Benno aveva notato qualcosa di strano nello sguardo di suo nipote.
“In quel periodo un giorno incontrai Benno e notai che aveva degli occhi da squalo: immobili e inespressivi, non trasmettevano alcuna emozione – le sue parole durante la sua deposizione come teste – Fui colpita da questa cosa”.
Durante l’udienza la zia di Benno Neumair ha confermato di essere andata a trovarlo anche in carcere: per lei suo nipote è “un uomo disperato”. Inoltre, Elisabetta Perselli ha precisato di aver avuto un rapporto talvolta complicato con sua sorella Laura: “Aveva un carattere difficile”, ha detto la teste.
Sempre nel corso del processo è stata sentita anche un’altra testimone della difesa: si tratta di Doriana Baracca, insegnante di scuola d’infanzia che è stata per tre anni maestra d’asilo dell’assassino reo confesso.
L’insegnante d’asilo notò un “comportamento particolare”
Durante la sua deposizione, Doriana Baracca ha detto di essersi accorta di un comportamento particolare dell’allora piccolo Benno e di averne provato a parlare anche con sua madre. Tuttavia, sempre a detta dell’insegnante d’asilo, Laura Perselli decise di non far visitare suo figlio da uno psicologo.
Il prossimo 13 settembre è previsto il proseguimento del processo: in quella data verranno ascoltati gli psichiatri consulenti della difesa.