La cucina è il fulcro della casa, la stanza più usata e, per questo, anche la più sporca. In una cucina possono risiedere più germi che sulla tavoletta del wc.
Il calore, l’umidità, il cibo e le persone creano insieme l’ambiente perfetto per la salmonella, l’escherichia coli e la listeria. Tre batteri comunemente associati al cibo e che possono essere letali per l’uomo.
Il microbiologo Jonathan Hughe ha rivelato al ‘The Sun’ come eliminare per sempre il pericolo di trovare questi batteri in cucina. Basta conservare adeguatamente il cibo e mantenere una routine di pulizie molto semplice. “Sui piani della cucina risiedono quantità sensibilmente maggiori di batteri che in bagno”, ha spiegato l’esperto.
“Ad essere più a rischio sono le superfici che vengono a contatto con carne cruda, quindi i taglieri e i lavandini. La presenza di alcuni batteri è inevitabile, la cucina non è certo un abbattitore. Pulire regolarmente aiuta però a mantenere un livello di germi più basso”.
“Qualcuno rimane“, ha chiarito Hughe, “ma in genere non sono nocivi alla salute, specie a quella di una persona di sana costituzione e con un buon sistema immunitario. Più a rischio potrebbero essere i giovani, gli anziani e i soggetti immunodepressi”.
I consigli per una cucina libera dai pericoli
Non c’è però da preoccuparsi, perché il microbiologo ha rivelato tutte le dritte necessarie per evitare il pericolo in casa. Primo tra tutti è importantissimo “togliere le scarpe quando si entra in casa e farlo fare anche agli ospiti”. Uno dei batteri più pericolosi è lo Pseudomonas aeruginosa, che vive in ambienti umidi (soprattutto nel terreno coltivato) e può essere portato in casa sotto la suola delle scarpe.
Se dovesse cadervi del cibo per terra “la regola dei cinque secondi vale relativamente. È vero che il ridotto contatto trasmette meno batteri, ma il rischio rimane. Se poi avete animali in casa è meglio, per precauzione, gettare il cibo incriminato”.
Lo stesso batterio, amando gli ambienti umidi, può annidarsi in spugne, lavandini, strofinacci, cesti della spazzatura, stracci. “Dato che è difficile far asciugare del tutto una spugna, per le pulizie io consiglio un panno. Lavatelo spesso e lasciatelo ad asciugare dopo l’uso”.
Spesso si tende a sorvolare la pulizia di aree che, in realtà, sono ad alto rischio contaminazione: maniglie delle porte, del frigo, interruttori. “Bastano due minuti per pulirle” ha ammonito l’esperto, “per cui non dimenticate che è importantissimo includerli sempre durante le pulizie“.
Per lo stesso motivo è bene lavare le mani ogni volta che bisogna toccare direttamente del cibo. Lavarle specialmente se si maneggia della carne cruda prima di toccare qualsiasi altra cosa. “Il rischio è di trasmettere la salmonella dalla carne all’insalata, che non verrà poi cotta”.
Per evitare contaminazioni di questo tipo, è bene tenere carne e pesce crudi lontani da altri alimenti; ogni alimento deve essere imballato separatamente ed accuratamente in un ripiano apposito del frigo. Se conservati cotti, evitare di metterli in frigo ancora caldi, dato che il calore residuo genererà condensa e umidità.
Per pulire la cucina e proteggersi dai batteri non serve però un armamentario di prodotti: acqua e sapone sono sufficienti ad uccidere i batteri sulle superfici. “Si possono usare dei disinfettanti ma non tutti amano usare dei prodotti chimici”.
Infine l’ultimo consiglio riguarda il cibo andato a male. “Spesso se troviamo della muffa nel pane pensiamo che tagliare il pezzo incriminato possa bastare a salvare il resto ma non è così. Muffe e funghi si espandono molto velocemente, a volte sono invisibili all’occhio umano. Se qualcosa ha della muffa sopra è meglio buttare tutto“.