Nuovi dettagli potrebbero finalmente far luce sul caso della sparizione di Angela Celentano, la bimba sparita il 10 Agosto 1996 durante una gita in montagna con i genitori.
Dopo 26 anni dalla scomparsa della piccola, i genitori Maria e Catello Celentano non si sono mai arresi, tenendo viva la speranza di ritrovare la figlia. Del caso è ritornato a parlarne anche ‘Chi l’ha visto’ lo scorso Giugno, quando i genitori hanno lanciato un nuovo appello direttamente alla figlia, oggi 29enne.
Era una tranquilla giornata estiva quel 10 Agosto 1996; la famiglia si trovava insieme ad una piccola comitiva di amici sul monte Faito, a Vico Equense, in provincia di Napoli. La bambina si è allontanata un attimo insieme ad un amichetto poco più grande, l’ultimo a rivederla prima della scomparsa.
Durante la trasmissione, è stata vagliata l’ipotesi che la bimba “sia stata rapita per un’adozione illegale e per questo potrebbe trovarsi ovunque”. Poi l’appello della mamma: “Un segno particolare di Angela è una macchia di caffè sul dorso, sul lato destro. Dopo quasi 26 anni la nostra speranza è che sia Angela stessa a cercare noi”.
“Se ti riconosci in questa storia contattaci” ha concluso la madre, che spera nel ritorno a casa della figlia. All’appello della madre si aggiunge anche quello delle due sorelle di Angela, Rosa e Naomi, che in quella puntata di Giugno del programma Rai3 hanno registrato un video messaggio rivolto a chiunque possa avere delle informazioni.
“Vogliamo arrivare a quante più persone possibili, ma il nostro augurio è di arrivare ad Angela stessa in modo che possa essere lei a riconoscersi nella sua famiglia di origine. Chiunque abbia informazioni o se tu, Angela, ti riconosci nella nostra storia, non esitare a contattarci. Noi siamo qui, solo un po’ più cresciute e ti stiamo aspettando“.
Niente coinvolgimento delle autorità locali: le indagini private danno finalmente i primi frutti
Come ultima risorsa, i coniugi Celentano si sono rivolti ad un’associazione internazionale che si occupa della ricerca di persone scomparse tramite un metodo davvero ingegnoso: i bancomat. Per una settimana, ogni 28 secondi, la foto e la storia di Angela sono state divulgate negli sportelli Bancomat di tantissimi Paesi, ed esclusione dell’Italia.
Grazie alla manovra, la famiglia ha ricevuto una segnalazione da una nazione Sud-Americana, certamente non la prima ricevuta, ma forse una delle più importanti. Come ha anche spiegato il legale della coppia: “Di questo tipo di indicazioni ne arrivano di continuo. Tutte passano al vaglio ma solo alcune vengono da noi poi attivamente seguite”.
L’ultima segnalazione, giunta dal Messico, ha però passato il vaglio. L’avvocato Ferrandino ha voluto sottolineare che “I genitori di Angela non si fanno particolari illusioni. Ma certo stavolta gli elementi sono diversi“.
“Detto dell’incredibile somiglianza con una delle figlie della coppia, c’è la foto di un neo sulla schiena che potrebbe corrispondere a quello che aveva la piccola Angela. E poi ci sono rapporti che i genitori di questa ragazza hanno avuto con l’Italia in quegli anni, in particolare con la Campania e con Vico Equense”.
Sono davvero tanti gli elementi che hanno finalmente riacceso la speranza di aver ritrovato Angela. “Va precisato che finora non è stata interessata né l’autorità giudiziaria italiana né quella del Paese dove risiede la ragazza. Ci stiamo muovendo con contatti privati, soprattutto perché i tempi della giustizia sono diversi e meno celeri di quelli dell’attività autonoma. A dire il vero, alla fase in cui siamo servirebbe un test del Dna“.
Sarebbe questa l’ultima conferma necessaria, dato che il 9 Agosto appena trascorso, in occasione dell’anniversario della scomparsa, l’associazione statunitense ‘Missing Angels Org’ ha realizzato una ‘age progression’ delle foto di Angela, su richiesta dei genitori.
Il risultato ottenuto dal software è un ritratto estremamente simile alla ragazza segnalata. Al momento anche quest’ultima ricostruzione dell’immagine sta circolando su decine e decine di siti, nella speranza di portare una volta per tutte a compimento l’estenuante ricerca.