Può sembrare una storia assurda, ma è successo davvero a Elena Bulkina, oggi 30enne, che si è perdutamente innamorata del peggior serial killer della storia, con più di 100 omicidi alle spalle.
Il secondo, e più macabro, protagonista di questa storia è Sergey Tkach, ex poliziotto russo con una scia di sangue e violenza alle sue spalle. L’uomo è stato per ben 20 anni il terrore delle strade ucraine ed è stato finalmente catturato nel 2005.
I casi accertati, per i quali è stato accusato, sono 37 le vittime tutte donne. Tuttavia si sospetta che abbia ucciso più di 100 donne tra adulte e ragazze -alcune addirittura bambine, la più piccola di 8 anni- in un periodo di tempo tra il 1984 e il 2005, anno dell’arresto.
Il mostro violentava e soffocava le vittime, dopodiché procedeva con il profanare sessualmente i cadaveri. In una particolare istanza, si è anche presentato al funerale di una delle vittime. La sua conoscenza da poliziotto è stata fondamentale per evadere dal radar della legge.
Tutto ciò non ha avuto importanza per l’allora 23enne Elena, che si è innamorata del serial killer 40 anni più grande di lei vedendolo in un’intervista in tv, nella quale raccontava le atrocità commesse. Ad attirarla sono state le sue “maniere” e il suo charme.
Lui si trovava dietro le sbarre di Zhytomyr, ma ciò non ha fermato Elena dal rimanere fulminata da il soprannominato “Maniaco Pologovsky”. Durante un’intervista per la serie Netflix ‘World’s Toughest Prisons’ ha dichiarato: “Volevo comunicare con lui, solo per conoscerlo meglio”.
Dopo essersi scambiati delle lettere, Elena ha cominciato ad andare a far visita all’uomo, fino a quando non ha deciso di sposarlo nel 2015, ricevendo così il diritto alle visite coniugali. Secondo la legge ucraina, tutti i prigionieri sposati hanno diritto a tre giorni di visite ogni due mesi.
Elena ha dichiarato di non essersi mai sentita in pericolo vicino a Tkach, inoltre ha mostrato di essere molto possessiva nei confronti del marito: “Se avessi dovuto aver a che fare con precedenti mogli, adesso non sarebbero più sulla Terra. Non farei avvicinare nessuno. Sono una donna molto gelosa”.
Durante una delle visite coniugali, Elena è finalmente rimasta incinta del 63enne; così nel 2016 è nata Elizaveta, che non ha mai potuto incontrare il padre. Nonostante la strana relazione, Elena si è sempre dichiarata entusiasta della vita familiare.
“Sia io che lui volevamo questa bambina”, ha raccontato “Ma dato che è nata in Russia sia le forze dell’ordine che i miei genitori mi hanno proibito di portarla in Ucraina. I genitori di Elena hanno anche provato a prendere in custodia la bambina, ma senza successo.
La loro macabra favola ha avuto fine nel 2018, quando l’infausto serial killer è morto di ‘crepacuore’. Stando a quanto riportato dalle guardie carcerarie, l’Tkach era consumato dal fatto che la moglie e la figlia avessero improvvisamente smesso di fargli visita.
Tkach, che ha incolpato il suo alcolismo per le atrocità commesse, sembra abbia dichiarato che la sua unica ragione di vita fosse “l’amore per mia figlia e mia moglie”. Tkach è stato poi seppellito in una tomba anonima nel cimitero di Zhytomyr ed Elena è sparita da tutti i social media insieme alla figlia di adesso 6 anni.
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