Ancora una volta è uno scontrino a scatenare un forte dibattito sui social.
Anche in questa estate 2022 molte persone si sono lamentate dei prezzi stellari riscontrati in alcuni locali, pubblicando online gli scontrini da capogiro. Stavolta, però, lo scontrino in questione non viene postato da qualche cliente infuriato per aver dovuto pagare una cifra spropositata, ma dal proprietario di una pizzeria. Come riportato anche dal quotidiano La Repubblica, Salvatore Antonio Grasso, titolare della pizzeria Gorizia a Napoli, si è visto recapitare una bolletta da 8.300 euro.
Per questo, il proprietario della pizzeria si è visto costretto ad aumentare il costo della pizza. Tuttavia, Salvatore Antonio Grasso ha voluto informare tutti i clienti del motivo che l’hanno spinto ad effettuare questo incremento.
Il titolare ha quindi le voci di gas, energia e fitto sullo scontrino della pizza. Nel post pubblicato su Facebook, dove compaiono sia lo scontrino che la bolletta da oltre 8.000 euro, il proprietario spiega tutto.
“Voglio spiegare il perché”, ma non tutti gradiscono
“Mi ritrovo a pagare un aumento del 300 per cento – le parole di Salvatore Antonio Grasso – e con l’energia aumentano i prezzi di tutta la filiera. Così mi ritrovo costretto a rivedere tutto e se aumento il prezzo della pizza al tavolo voglio spiegare il perché dei costi aggiuntivi. Ci troviamo con le spalle al muro”.
Inevitabilmente il post del titolare della pizzeria Gorizia è stato commentato da molti utenti. Alcuni hanno manifestato piena solidarietà a Salvatore Antonio Grasso, tanto che qualcuno sostiene che si debba passare a manifestazioni di protesta molto concrete, tra cui lo sciopero generale. Tuttavia, c’è anche chi critica l’esercente per l’aumento e per aver “teatralizzato” la vicenda.
Salvatore Antonio Grasso sostiene invece di aver voluto pubblicare il tutto per rispondere ai clienti che in questo ultimo periodo si erano lamentati dell’aumento del costo della pizza. Ma si tratta comunque di uno scontrino provocatorio, come ha tenuto a precisare lo stesso titolare, dato che su quelle voci sarebbe poi necessario pagarci l’IVA.
“L’anno scorso per l’energia e la luce al mese pagavo 2.500 euro, a luglio invece la cifra è salita a 8.300. Per forza ho dovuto ritoccare i prezzi delle mie pizze”, ha poi aggiunto il proprietario del locale in un’intervista.
“Siamo costretti o chiudiamo”: il cartello del Funky Gallo
Una provocazione che somiglia molto a quella di due settimane fa di Alberto Rovati, proprietario del Funky Gallo, situato a Roncadello, frazione di Casalmaggiore (Cremona).
“Quando le spese diventano insostenibili. Una pizza margherita a 10 euro e passare da ladro o chiudere l’attività?”, si legge nel cartello affisso da Rovati sulla vetrina del suo locale, dopo aver ricevuto nel mese di luglio una bolletta dell’energia elettrica di poco superiore ai 4.000 euro.
“Dobbiamo passare al rialzo. Siamo costretti – le parole del titolare – L’alternativa è chiudere l’attività”.