Alla scoperta dell’Italia e del suo rapporto con la criminalità. Quali sono, infatti, i tassi di omicidi maggior e dove si concentrano in tutto lo stivale?
Siamo quotidianamente bombardati da notizie al telegiornale, estremamente sconfortanti, sui tanti omicidi che si consumano in Italia. Tuttavia, non tutti gli assassini uguali. Fare di tutta l’erba un fascio, infatti, significherebbe non rappresentare adeguatamente il nostro Paese e i suoi punti critici da correggere. Un conto sono gli omicidi stradali, che stanno mietendo ogni giorno abbastanza vittime da non poter più parlare solo di emergenza, bensì di un problema strutturale.
Un altro, invece, è la terribile piaga dei femminicidi che non ha nulla a che fare col contesto socioculturale in cui si è cresciuti. Si può essere infatti il peggiore dei criminali, un ragazzo col sogno di diventare un grande calciatore un giorno oppure un architetto stimato. Insomma, stiamo parlando di un fenomeno trasversale che, in quanto tale, ha un’altissima variabile di imprevedibilità e ha le sue radici nella pretesa, nonché sovrastruttura, maschile di poter fare delle donne un proprietà privata a proprio uso, consumo e capriccio.
Tolte, quindi, queste due grandi macro aree che costituiscono una fetta abbondante degli omicidi che si registrano ogni anno in Italia, qual è il rapporto del nostro Paese con la criminalità? Ovvero, quanti sono gli assassini volontari e qual è il loro tasso e la loro concentrazione su tutta la Penisola?
Facendo riferimento agli ultimi anni, i dati sugli assassini italiani dal 2018 sono in diminuzione. Un dato questo da prendere certamente con le pinze, ma confortante in parte. Se nel 2018, infatti, – stando al report del Ministero dell’Interno “Servizio analisi criminale” – sono stati commessi 350 omicidi, nel 2019 gli omicidi sono stati 317, 33 in meno.
Nel 2020, invece, complice anche la pandemia e il lockdown per i primi sei mesi dell’anno, sono avvenuti 285 omicidi, il 18,6% in meno se li confrontiamo col 2018. Nel 2019, però, l’Eurostat ha condotto una ricerca sui tassi di criminalità in Italia da regione a regione. L’analisi è stata condotta con un indice da 0 a 1 ogni 100.000 abitanti.
La regione che registra il tasso più alto di tutte è la Calabria, di un bel rosso scuro, quasi bordeaux, con un tasso dello 0,97% su 100mila persone, quasi il massimo. Segue, subito dopo, la Sardegna (0,79%), la Puglia (0,64%) e l’Umbria (0,55%), complici forse anche le tante stagioni di Don Matteo.
Per quanto riguarda invece le regioni con zero incidenza di omicidi volontari, troviamo il Molise, il Friuli Venezia Giulia e la Valle D’Aosta, tutte con lo 0,00%, seguite dalla Campania (0,19%). Stiamo parlando, però, di dati che nella media non superano un tasso dello 0,50% ogni 100.000 abitanti, un dato basso e confortante che il nostro Paese condivide con Croazia, Irlanda, Paesi Bassi e Polonia. L’Italia, infatti, nel complesso, è uno dei Paesi più sicuri in questo senso. Guardando ad un altro paese europeo, la Lettonia, la situazione è molto più critica, tanto da essere la Nazione col più alto tasso di omicidi in Europa, ovvero 3,75 persone ogni 100mila abitanti.
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