Se possedete un cane “rumoroso” fate attenzione: la cassazione ha stabilito pene e ammende non indifferenti per i proprietari dei cani che, abbaiando tutta la notte, impediscono il riposo del vicinato
Almeno una volta nella vita vi sarà capitato di avere a che fare con cani particolarmente “rumorosi” che abbaiano in continuazione.
O magari ne possede uno.
In questi casi è sempre difficile capire come comportarsi, ma ecco che la Cassazione ci viene incontro con una sentenza senza precedenti.
Nello specifico, riguarda l’impossibilità di dormire la notte a causa degli “schiamazzi” del cane.
E le pene non sono indifferenti.
Qualora un cane del vicinato abbai tutta la notte impedendovi di riposare, il proprietario, da oggi, è costretto a pagare un risarcimento.
E’ stato infatti stabilito che il mancato riposo può provocare seri danni alla salute, o meglio, è la Corte di cassazione a stabilirlo.
Con una sentenza di secondo grado la Corte d’appello di Caltanissetta aveva riconosciuto la presenza di effettivi danni provocati, si legge sul Messaggero, dai guaiti di due cani che venivano lasciati tutta la notte sul terrazzo di un appartamento situato all’interno di un condominio.
Nella denuncia si fa riferimento testualmente a “cupi ululati, nonché continui e fastidiosi guaiti, specie nelle ore notturne e di riposo”.
Ma non solo. A generare la protesta il fatto che i due cani venissero tenuti anche sul terreno comune del condominio nonostante i vicini avessero più volte segnalato di non farlo più.
I giudici hanno ritenuto che il danno di salute sussistesse veramente anche alla luce delle gravi problematiche lavorative riscontrate dalla vittima, che si apprende sia stata persino licenziata in quanto impossibilitata a concentrarsi e svolgere i suoi compiti.
In particolare a causare il licenziamento sarebbero state le molteplici assenze per malattia causate proprio dalla mancanza di sonno e dallo stress che ne è derivato.
Secondo la norma, dunque, “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a 3 mesi, o con l’ammenda fino a euro 309.”
E ancora: “Si applica l’ammenda da euro 103 a euro 516 a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’Autorità”.
In questo specifico caso i proprietari dei cani sono stati condannati a risarcire anche le spese legali che ammontano a 2700 euro.
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