Non è da escludere la possibilità di formazione di trombe d’aria (o trombe marine) in Italia. Gli esperti mettono in guardia per via di una particolare condizione meteo di questi giorni
Negli ultimi giorni abbiamo toccato con mano gli effetti di un’ondata di maltempo estremo abbattutasi sull’Italia dopo un interminabile periodo caratterizzato dalla pressochè totale assenza di precipitazioni e da temperature record che, in alcune regioni italiane, hanno ampiamente superato i 40 gradi. Complice temperature del mare superiori a quelle normalmente registrate in questo periodo, il ‘ciclone’ arrivato da nord ovest si è ulteriormente intensificato portando alla formazione di downburst violentissimi con venti che hanno superato i 150 km/h (in Corsica sono state toccate addirittura punte di 200 chilometri orari).
Maltempo Italia: dopo i downburst è la volta dei tornado?
A farne le spese sono state Liguria e Toscana ma anche Veneto, Emilia Romagna e parte della Lombardia, con grandinate estreme sommate ai venti impressionanti, tali da sradicare alberi di grandi dimensioni, scagliare tegole o tetti in lamiera e decine di metri di distanza, addirittura spostare automobili e allagare strade e sottopassi. La conta dei danni è lunghissima e, a conti fatti, ammonterà a diversi milioni di euro.
Perchè c’è un’allerta tornado sull’Italia: parlano gli esperti
Ma purtroppo non è finita: da giorni infatti sull’Italia si alternano temperature molto elevate e correnti più fresche e questo mix, sottolineano gli esperti, è la ‘ricetta’ perfetta per la formazione di trombe d’aria, fenomeni che hanno un elevatissimo potenziale di pericolosità. Sul Belpaese insiste dunque un’allerta tornado proprio per il rischio di conseguenze distruttive nelle zone che potrebbero essere colpite. Non si tratta più di fenomeni rari per l’Italia: da diversi anni a questa parte sono in costante aumento e non solo nel numero ma anche per quanto riguarda la loro intensità, classificata con la scala Fujita avanzata che ne fornisce una stima basata sui danni provocati e che va da EF0 (lievi con danni minori) a EF5 (devastanti e distrittivi).
Le zone d’Italia più a rischio
Ebbene, occorre sottolineare che, come per i terremoti, non è assolutamente possibile prevedere con esattezza dove e quando un tornado andrà a formarsi nè tantomeno quali danni potrà provocare ma la raccolta di dati relativi alle temperature di aria, acqua e suolo e le previsioni meteo sul breve e medio periodo consentono di avere un’idea di quelle che potrebbero essere le zone più a rischio.
E, per quanto riguarda l’Italia, si tratta in particolare delle regioni centrali affacciate sul Tirreno (in primis il Lazio), sulla Pianura Padana e sulle regioni sud-orientali ovvero Puglia e Calabria. Non vanno inoltre sottovalutate le trombe marine: pur generandosi in mare, possono raggiungere la costa in una manciata di secondi causando danni seri e mettendo a rischio l’incolumità dei bagnanti. Per quanto riguarda l’allerta di queste ore, è stata lanciata per le giornate di lunedì su Piemonte e Lombardia e martedì sulla Valpadana.