È giunto in Italia un nuovo virus: si chiama Usutu e sono tre i casi intercettati nel nord Italia. L’ultimo caso asintomatico è stato scoperto grazie ad un esame del sangue.
Due casi sono stati individuati in Friuli Venezia Giulia, l’ultimo invece ad Asti, in Piemonte. L’uomo 46enne si era recato a donare il sangue; grazie ai nuovi e rigidi protocolli di screening sulle trasfusioni, applicati dopo la pandemia da Covid, è stata subito individuata la presenza del virus.
Ma cos’è questo ‘nuovo’ virus Usutu? In questo caso è bene virgolettare la parola ‘nuovo’, dato che il virus è stato scoperto per la prima volta nel 1959 nei pressi del fiume Usutu, nel Regno di Swatini (ex-Swaziland). A trasmetterlo sono le zanzare e il virus è presente in Europa dal 1996.
Si tratta di un virus appartenente alla famiglia dei Flavivirus e presenta diverse somiglianze con altri virus della stessa categoria, come l’encefalite giapponese e il virus del Nilo occidentale (WNV). Un’affinità particolare è riscontrata con il virus del Nilo occidentale.
Usutu viene trasmesso allo stesso modo: sono le zanzare a veicolare il virus, che può essere trasmesso sia agli uccelli (migratori e stanziali) che ad altri animali e all’uomo. La particolarità del virus è che non può essere trasmesso da due categorie: gli uomini e i cavalli.
Quest’ultimi sono definiti “ospiti accidentali a fondo cieco epidemiologico”: non possono trasmettere il virus se non attraverso trasfusioni di sangue o donazione di organi e tessuti. Al contrario, uccelli e insetti (soprattutto zanzare del genere Culex) sono i principali veicoli del virus Usutu.
Come accennato, il virus può ormai essere considerato ‘nativo’ di diverse nazioni europee; in Italia la Sardegna è considerata la zona a rischio più alto di trasmissione del virus Usutu e della WND. Essendo le zanzare l’unico veicolo portatore di virus tra uccelli e uomini, la prima prevenzione è evitare le punture di zanzara.
Queste possono essere evitate con piccoli accorgimenti, come l’uso di indumenti più coprenti nelle ore del tramonto e serali, l’installazione di zanzariere in casa e l’uso di repellenti sia topici che per l’ambiente esterno e interno. Importante poi non far ristagnare l’acqua in ciotole o sottovasi.
Nell’uomo i sintomi di Usutu sono molto simili a quelli della WNV; è da considerare però che circa l’80% degli infetti rimangono completamente asintomatici. Nel restante 20% i sintomi si presentano tra 2-13 giorni dalla puntura dell’insetto infetto e sono prevalentemente lievi come febbre, mal di testa e dolori muscolari, nausea, vomito o rash cutanei.
Solo 1 persona su 150 presenta sintomi gravi, per lo più neurologici: oltre a febbre molto alta, si può andare incontro a disorientamento, tremori e convulsioni, perdita della vista, coma, intorpidimento e paralisi. I sintomi possono durare settimane e alcuni degli effetti neurologici gravi possono essere permanenti.
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