Grandi (e dibattute) coalizioni a parte, in vista delle prossime elezioni sono vari i partiti più piccoli che correranno da soli. Ecco quanti e quali sono
Si avvicina sempre di più la fatidica data del 25 settembre, nella quale grandi coalizioni e partiti minori si sfideranno nella competizione elettorale.
La questione più spinosa riguarda, indubbiamente, quella della legge elettorale, un complicatissimo rosatellum che non lascia speranza a chi decide di correre da solo al di fuori di larghissime coalizioni.
Ma chi sono i coraggiosi che hanno scelto questa via?
Ecco quali sono i partiti che vedremo nella prossima competizione elettorale (oltre a quelli già ben noti).
I simboli depositati allo scadere della data fissata sono 101, ma non tutti potrebbero riuscire a raccogliere le firme necessarie per entrare de facto nella corsa elettorale.
Per poter partecipare alle elezioni, infatti, è necessario raccogliere almeno 36mila firme per le liste, il tutto entro il 20 agosto.
Sono tuttavia esentati i partiti che a dicembre 2021 avevano già gruppi parlamentari.
Come anticipato, ad ogni modo, non i partiti che correranno nella prossima tornata elettorale non fanno tutti parte delle macro coalizioni.
Uno dei poli è quello del centro-destra, che ingloba al suo interno:
Vicino all’ala destra (estrema, aggiungiamo) orbitano partiti indipendenti quali Italexit, il partito composto da No Vax e No Pass, il cui obiettivo primario è raggiungere il 3% assieme alla lista Alternativa.
L’obiettivo del 3% è condiviso da altre liste quali quella di Italia Sovrana e Popolare che comprende al suo interno:
L’altro polo, quello afferente al centro-sinistra, è composto da:
Nell’area di sinistra sta prendendo vita Unione Popolare, nella quale afferiscono, fra i vari:
C’è poi quello che è stato definito il terzo polo, composto dalla coppia che scoppia Renzi-Calenda, e dunque composto da:
Il Movimento Cinque Stelle, invece, correrà da solo.
Salvo sorprese dell’ultimo minuto, come sempre accade in ogni competizione elettorale, la partita del 25 settembre verrà giocata dalla grandi coalizioni.
Anche perché, considerando la legge elettorale, sarà matematicamente impossibile, salvo, appunto, colpi di scena, per i piccoli partiti correre per una vittoria assicurata.
Fra i simboli più bizzarri segnaliamo Italiani con Draghi rinascimento, che ci tengono a far sapere da Palazzo Chigi che l’iniziativa del simbolo, come segnala il blog ‘I simboli della discordia’ “è un’iniziativa che non ha alcun avallo da parte di Draghi e che non soddisfa perciò i requisiti di trasparenza”.
Si chiederà, dunque, che venga rivisto il contrassegno, anche alla luce del fatto che la dicitura ‘Rinascimento’ è già presente nel simbolo di Vittorio Sgarbi:
Si segnala poi il Partito dei Cattolici, nato nel 1995 a seguito di una triste vicenda: quella dell’uccisione della figlia del fondatore, Vincenzo Chiusolo, da un agente della polizia a un posto di blocco nell’87.
Una grafica decisamente particolare, che contiene al suo interno la stessa immagine della creazione usata sempre da Sgarbi, la cacciata dall’Eden e altre raffigurazioni su uno sfondo tricolore con un triangolo sovrapposto su tutto:
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