Le verdure fanno bene alla salute. Una frase che ci sentiamo ripetere fin da piccoli, soprattutto dai nostri medici.
Tuttavia un recente studio del Regno Unito ha provato che le verdure non sono poi l’elisir di lunga vita.
Si tratta di uno studio concluso recentemente, portato avanti per ben 12 anni dai ricercatori dell’Università di Oxford. Sembrerebbe davvero un paradosso, ma lo studio ha provato che mangiare l’adeguata dose giornaliera di verdure non serve davvero a scongiurare la possibilità di malattie cardiache.
Soltanto un anno prima un equipe di ricercatori Australiani aveva dichiarato l’esatto opposto: mangiare un piatto di verdure crude al giorno (come verdure a foglie verdi) è un superboost per la salute cardiovascolare. Lo studio è stato condotto su 50.000 persone.
Tra i soggetti analizzati, chi assumeva più quantità di verdure ricche di nitrati tendeva ad avere una pressione sanguigna più bassa e un 26% in meno di possibilità di ammalarsi di una qualunque malattia cardiaca. Avevano scoperto che a portare beneficio al cuore erano appunto i nitrati delle verdure.
Questi vengono convertiti in monossido di azoto dai batteri della cavità orale e dello stomaco; il monossido di azoto è un gas che viene trasportato nel corpo proprio attraverso il sangue e aiuta i vasi sanguigni a dilatarsi, abbassando così la pressione e prevenendo l’ipertensione. Come sappiamo, l’ipertensione è la prima causa di altre malattie cardiache come l’infarto.
Certo, la vecchia ricerca australiana, poi pubblicata sull’European Journal of Epidemiology, aveva sottolineato che tra i soggetti studiati, chi mangiava più verdure erano principalmente donne che conducevano già uno stile di vita molto sano (mai fumato, fisicamente attive e con un educazione superiore).
Questo studio non è stato completamente sfatato, ma la più recente indagine dell’Università di Oxford ha rivelato che le verdure da sole non bastano in sé a scongiurare la possibilità di problemi cardiaci di vario tipo.
Verdure sì o no? Secondo l’ultimo studio non eliminano la possibilità di problemi cardiaci
Nell’arco di 12 anni sono stati monitorati ben 400 mila inglesi. In questo periodo di tempo, 18.000 hanno riscontrato gravi problemi cardiaci come ictus e infarti. Ovviamente è stata monitorata l’alimentazione di tutti, in particolare della quantità di verdure consumate.
Rispetto ai risultati degli anni precedenti, i ricercatori hanno stabilito soltanto un 15% in meno di possibilità di soffrire di problemi cardiaci per i soggetti che consumavano più verdure crude. La conclusione è parsa subito chiara mettendo a confronto i dati e le percentuali di soggetti che avevano accusato malattie cardiache.
Non è stata riscontrata differenza con le verdure cotte, un dato in più poco analizzato in passato. Inoltre sono stati considerati altri diversi fattori, come la ricchezza dei soggetti e lo stile di vita. Alla fine, il ruolo benefico della verdura cruda si è ridotto a zero.
Dunque non è la verdura -o le sostanze contenute in essa- a scongiurare le malattie cardiache, ma lo stile e il tenore di vita delle persone. In generale chi mangia più verdure tende a seguire uno stile di vita più sano ed equilibrato ed è questo che tiene in salute il cuore.
Il curatore dello studio, il Dott. Ben Lacey, ha dichiarato: “Avere una dieta equilibrata e mantenere un peso sano rimane una parte importante del mantenimento di una buona salute e della riduzione del rischio di malattie importanti, inclusi alcuni tumori”.