Giorgia Meloni è senza dubbio tra gli esponenti politici più in voga, tanto che i sondaggi la indicano come probabile futura premier del Paese.
In attesa di capire se sarà davvero la leader di Fratelli d’Italia la prima presidente del Consiglio donna nella storia d’Italia, il quotidiano La Repubblica è andato a ripescare un particolare del passato della Meloni che riguarda sempre una ‘fede’, ma di tutt’altro ambito.
In più occasioni Giorgia Meloni ha ribadito di essere tifosa della Roma ed è per questo che tutti immaginavano che la numero uno di FdI fosse una giallorossa fin dalla nascita. Ma Repubblica ha scoperto un’altra verità.
Nelle chat degli anni ’90, infatti, Giorgia Meloni manifestava apertamente il suo tifo per la Lazio, non risparmiando sfottò agli acerrimi rivali romanisti. Secondo la Meloni, infatti, la squadra giallorossa era “l’unica che può perdere qualsiasi cosa ci sia da perdere” e non mancava di definirla “la Rometta”.
La conversione di Giorgia Meloni: dalla Lazio alla Roma
Eppure già nel 2015 l’ex ministra del governo Berlusconi aveva cambiato sponda calcistica. “Che tifo per la Roma è noto e ovviamente la mia fede calcistica non mi consente di indossare la maglia biancoceleste. Vorrà dire che per solidarietà la regalerò a mia madre che, ahimè, è tifosa della Lazio”, aveva detto la possibile futura premier in un post su Facebook.
Ma andando ancora indietro, nel 2011, emerge come la conversione fosse già avvenuta: “Siete l’unica Lazio che posso tifare”, disse la Meloni – all’epoca ministra dello Sport – alla Lazio calcio a 5 che vinse la Coppa Italia.
Ma se i cambi di casacca in politica, intesi come salto da un partito all’altro, sono ormai all’ordine del giorno, anche quelli riguardanti le squadre del cuore non sono certo una novità. Prima di Giorgia Meloni, infatti, anche altri personaggi noti avevano scelto di cambiare squadra, spesso per opportunismo e convenienza.
Emblematico il caso di Emilio Fede, che anche in un’intervista di qualche anno fa ha confermato di essere nato juventino ma di aver poi scelto la fede milanista per la forte vicinanza con Silvio Berlusconi.
Tra cambi di casacca e tifo “atipico”: i casi più noti
“Lavoravo a Torino, presso la ‘Gazzetta del Popolo’ e per arrotondare lo stipendio fondai il mensile dei tifosi bianconeri ‘Hurrà Juventus’. Milan? Non lo rinnego. Ho una passione per il Napoli e per Napoli, dove sono spesso”, le parole di Fede.
E non è tutto, perché nel mondo della politica ci sono anche alcune situazioni atipiche. Basti pensare all’ex leader di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, che non ha mai nascosto la sua passione per il Milan anche nei tempi in cui il presidente del Diavolo era Silvio Berlusconi.
Inoltre, tra i tifosi juventini più famosi c’è anche Walter Veltroni, romano purosangue e per ben due volte sindaco della Capitale.