Sono stati avvistati per la prima volta domenica 24 luglio e da quel momento in poi sono davvero in tanti ad averli individuati sulla spiaggia di Torre Flavia, a Ladispoli.
Stiamo parlando dei granchi blu, che stanno ovviamente suscitando grande curiosità nella popolazione locale e nei tanti turisti che affollano la spiaggia ladispolana. Basti pensare che alcuni bambini che si stavano divertendo a giocare sulla riva hanno scoperto qualcosa come 15 esemplari di granchi blu.
Come precisato anche dal TgCom 24, questa specie è originaria dell’Atlantico occidentale e del Messico, ma da qualche tempo a questa parte le segnalazioni in Europa e in Italia sono aumentate a vista d’occhio.
L’avvistamento di domenica 24 luglio ha portato gli esperti ad analizzare il granchio blu, che era stato precedentemente catturato. E’ stato tenuto per tre giorni in un’apposita vasca per effettuare tutte le indagini del caso, prima che venissero affidati alle mani degli esperti altri esemplari.
Come accennato, i granchi blu sono stati individuati nei pressi della palude di Torre Flavia, un luogo che gode anche della protezione della Comunità europea per la presenza e la tutela degli uccelli migratori.
Divorano pesci e granchi “normali”: l’allarme
Il Monumento naturale della palude di Torre Flavia è Corrado Battisti, ed è proprio lui a spiegare al Messaggero quali sono le caratteristiche principali di questi granchi blu. In particolare, Battisti fa presente le abitudini alimentari: “Si cibano di qualsiasi cosa nel mare”, riferisce il gestore.
“Aiutandosi con le loro chele, divorano pesci e anche i granchi della nostra costa”, aggiunge Corrado Battisti, precisando che la presenza dei granchi blu rischia di diventare un serio problema.
“Appena scoperto il primo, avevamo il sospetto che potessero venirne tanti altri. E infatti è andata proprio così. Dopo la siccità e i cinghiali ci mancavano i piccoli mostri dell’Atlantico”, ha poi detto il gestore del Monumento naturale.
Ma quali sono i possibili rimedi? Cosa si può fare per arginare quella che in molti, dalle parti di Ladispoli, hanno già definito una vera e propria invasione?
Qualche consiglio arriva dai volontari della zona, che spiegano come fare per limitare il più possibile i danni causati dai granchi blu.
“Con la dovuta cautela si possono prendere“, affermano i volontari locali, che sottolineano come portandoli via “si aiuterebbe l’ecosistema locale”.
“Meno granchi alieni ci sono e meglio è per tutte le altre specie che vivono a Ladispoli – aggiungono i volontari al Messaggero – Questo prodotto è piuttosto commercializzato”.
Nei mari italiani sono state segnalate quattro specie aliene invasive di origine tropicale, che provengono tutte dal canale di Suez. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) hanno anche lanciato una campagna informativa, che prende il nome di ‘Attenti a quei 4’.