In vista delle elezioni politiche del 25 settembre è grande la confusione nel centrosinistra, che deve ancora ritrovare una propria identità dopo gli strappi che hanno portato alle dimissioni di Mario Draghi e alla fine del governo presieduto dall’ex capo della BCE.
Tra i tanti che cercano di stimolare l’area di sinistra c’è anche Michele Santoro, giornalista e conduttore di tanti storici programmi come Sciuscià, Annozero e Samarcanda. In una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Santoro analizza il momento delicato e lamenta la mancanza di un partito “che non c’è e che non c’è mai stato”.
Un’assenza talmente rumorosa da spingere il giornalista a mettersi anche a disposizione per fondare un nuovo partito, anche se Santoro tiene a fare delle precisazioni.
“Dovrei fondare un partito in una settimana? Io sono sinceramente disponibile con tutte le mie conoscenze e capacità di comunicazione a dare un contributo – afferma l’ex conduttore di Annozero – Un partito non nasce per decisione di una o poche persone ma per rappresentare le esigenze di un pezzo di società. Di sicuro non mi interessa fare il candidato indipendente senza un progetto che guardi al futuro. Serve il partito che non c’è e che non c’è mai stato”.
Come arriva la sinistra alle elezioni? La situazione
La fine dell’alleanza con il Movimento 5 Stelle, a detta di Santoro, rappresenta un problema per il Partito Democratico, che non guarderebbe più a sinistra.
“Di Calenda ne ha già tanti al suo interno – fa notare Santoro – Se Letta insiste nell’ammucchiata di centrodestra dentro la sinistra, resta lo spazio per un campo alternativo. Se in questo campo ci fosse spazio per una lista per la pace, perché no?”.
Ma com’è in questo momento la situazione a sinistra? Il Partito Democratico, almeno per ora, non sembra intenzionato a ricomporre la frattura con il Movimento 5 Stelle, ma non è detto che nei prossimi giorni le cose non possano cambiare.
Nel frattempo il PD sta interloquendo con diverse forze politiche: c’è Azione di Carlo Calenda (che ha messo dentro Gelmini e Carfagna, fuoriuscite da Forza Italia), c’è anche Emma Bonino, non dovrebbero esserci dubbi su Luigi Di Maio e Insieme per il Futuro, non è chiaro se ci saranno Italia Viva e Matteo Renzi.
Da Unione Popolare a Cappato, tutte le novità
A sinistra dei “Dem”, Sinistra Italiana – che sta preparando lista e programma con Europa Verde di Bonelli – sta ragionando se far parte della coalizione di centrosinistra, ma Fratoianni ha già spiegato che in questo progetto serve anche il Movimento 5 Stelle.
Poi c’è Unione Popolare, che avrà Luigi De Magistris come capo politico, con dentro Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Dema. E non è tutto, perché negli ultimi giorni si è presentata anche la lista per i referendum e la democrazia, grazie all’impegno di Marco Cappato ed Eumans. La sinistra è attiva, ma il lavoro di cucitura appare complesso.