Quanto sareste disposti a spendere per una pizza? Se pensate che quella di Briatore sia esageratamente cara, allora non conoscete Luigi XIII.
Non si sa bene per quale ragione, eppure, forse per la spasmodica ricerca dell’unicità ad ogni costo, anche le cose più semplici stanno subendo un terribile processo di artificio e complessità che non è detto faccia sempre bene o sia cosa buona e giusta. Fatto sta che un prodotto non si vende più in quanto tale, ma per l’esperienza che si può vivere attraverso questo.
Insomma, è innegabile che esista un importante problema della gestione della noia. Peccato che Giacomo Leopardi stesso dicesse che annoiarsi faccia bene al nostro spirito che si può porre così domande su sé stesso e il mondo circostante. Tutta questa premessa può sembrare un’esagerazione ed essa stessa un maldestro tentativo di complicare qualcosa di semplice? E’ probabile.
Tuttavia, tutti gli abbellimenti, i ricami e l’uso sistematico dell’eccesso, dimostrano solo quanta pesantezza si possa nascondere anche dietro una semplice pizza, piatto povero per eccellenza divenuto con gli anni oggetto di rivisitazioni non sempre riuscite. Ma non solo. Negli ultimi mesi perfino una pizza è riuscita a sollevare un gigantesco polverone mediatico targato Flavio Briatore.
In quell’occasione, era sembrato davvero esagerato pagare 15 euro una margherita nel suo ristorante “Crazy Pizza“, quando a Napoli costa 3-4 euro. Insomma, un vero affronto giustificato con la qualità dei prodotti, a differenza dei pizzaioli napoletani che chissà quali ingredienti usano per far pagare così poco una pizza. Lo sappiamo, stiamo parlando di un dissing così potente che farebbe impallidire pure l’attuale crisi di governo.
Tuttavia, la margherita di Flavio Briatore non è nemmeno la più cara d’Italia. E’ un re a detenere addirittura il record mondiale, per un pizza iper lussuosa che va oltre la semplice farina, salsa e mozzarella.
Se pensate solo di mangiare una pizza, rimarrete delusi. Tuttavia, si spiega così il prezzo record della pizza Luigi XIII dello chef cilentano Renato Viola. La pizza di Viola, infatti, è la più cara al mondo: il conto per due persone e di ben 8.300 euro. Insomma, diciamo pure senza problemi che si tratta di una pizza non proprio alla portata di tutte le tasche.
Stiamo parlando, infatti, di una pizza experience condita in maniera assolutamente proibitiva. Ma è lo stesso chef a spiegare nella sua pagina ufficiale cosa rende questa pizza così speciale e unica nel suo genere. Il prezzo definito “folle” dallo stesso Viola si deve, innanzitutto, alla lievitazione naturale dell’impasto (72 ore) condito con il prezioso sale australiano di Murray River.
Ma non finisce qui. Sopra la pizza si trovano tre diversi tipi di caviale (Oscietra Royal Prestige, Kaspia Oscietra Royal e Beluga Kaspia), gamberoni rossi di Acciaroli, aragostadi Palinuro e cicala del Mediterraneo. Infine, due gocce di cognac Luigi XIII Remy Martin completano la pizza dei re. Si tratta però di una pizza ordinabile solamente a domicilio. Lo chef in persona va, insieme a un sommelier e un altro chef, a casa del cliente, per preparare la pizza direttamente lì davanti.
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