La crisi di Governo non è stata solo attenzionata dall’Italia e adesso che l’addio di Draghi è definitivo, anche il cappellano dell’esercito ucraino ha voluto dire la sua.
Al momento gli equilibri politici in Europa sono molto delicati e alcuni rischiano di sparire del tutto a causa delle tensioni già scoppiate tra Russia e Ucraina ormai diversi mesi fa.
Mentre la guerra imperversa, così come le devastanti conseguenze economiche da essa derivate, a prendere di nuovo parola è il cappellano dell’esercito ucraino Mykola Medynskyy, che ritorna a parlare per Adnkronos: “La Russia utilizza ogni strumento utile e che possiede per allontanare la comunità internazionale dalle ragioni dell’Ucraina”.
Delle accuse dure, dalle quali però il cappellano non si è mai tirato indietro. Lui che al fronte si è recato subito per benedire l’artiglieria dell’esercito e dare un ultimo saluto e una degna sepoltura a soldati e civili caduti sui campi di battaglia.
Già lo scorso mese Medynksyy aveva concesso una lunga intervista, sempre ad Adnkronos, sulla situazione: “I nostri militari in un certo senso stanno ripetendo quello che ha fatto Gesù Cristo, sacrificando la propria vita per il prossimo, per i figli, per la propria gente e difendendo la loro terra dall’aggressore”.
“Per questo consacro le loro armi, perché le usino per riprendersi la nostra terra benedetta da Dio”. Pur essendo un uomo di fede, non è mai stato fuori dall’azione. Nel 2014 è stato nominato maggiore cappellano del partito Pravyy Sektor e del battaglione di Kulchytskyy, della guardia nazionale.
Secondo il cappellano, la consacrazione delle armi “viene fatta per i militari che difendono il proprio paese, non per quelli che vanno a compiere una aggressione, come invece fa la Chiesa russa che benedice le armi per uccidere”.
“Abbiamo seppellito troppe persone a Bucha, a Borodyanka. […]. È inaccettabile che tutto questo accada nel XXI secolo, sembrano fatti da Medioevo. […] Non provo nient’altro che disgusto per i militari russi, non sono nemmeno persone, non sono umani per aver commesso simili scempi”.
Dopo lo sfogo a difesa della sua patria, il cappellano adesso punta il dito contro l’italiano Movimento 5 Stelle, secondo lui “influenzato dalla Russia”. Mykola Medynskyy crede che il partito sia un “satellite politico di Mosca” e che “da quando il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ne ha preso le distanze, abbiamo perso ulteriormente ogni supporto da parte del Movimento”.
Parole durissime quelle dell’ucraino contro il partito che, di fatto, negli ultimi anni ha Governato il nostro Paese. La paura del cappellano è che, dopo Draghi, l’Italia ritorni ad ‘affiliarsi’ alla Russia: “Prima o poi ci sarà un processo all’Aja ed essere considerata, dopo la caduta del Governo Draghi, un Paese che sostiene la politica russa, non sarebbe una buona cosa per l’Italia“.
Poi ha continuato: “Ma sono fiducioso che questo non accadrà. Vediamo infatti che all’interno dei ‘partiti satellite russi’ ci sono già delle spaccature. Speriamo vinca il buon senso e non la volontà di alcuni politici che vogliono associarsi alla Russia, che sarà presto processata e che non devono sostenere”.
Infine ha concluso: “Draghi era dalla parte dell’Ucraina e contro la Russia, è un dispiacere che se ne vada. Durante il suo mandato l’Italia ha deciso di non dipendere dal gas russo, passando dal 40 al 25 per cento delle importazioni. Questa decisione, di rendere l’Italia indipendente dall’energia russa, è stato un bene per l’Ucraina e un male per la Russia”.
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