Come riportato da Repubblica, pare che la leader di FdI, in piena crisi di governo, abbia già preparato la squadra da mettere in campo nell’ipotesi di un governo trainato dal suo partito. Ecco la rosa dei nomi
“La ducetta con un occhio alla crisi e uno al governo che verrà” titola Dagospia riprendendo l’articolo de La Repubblica.
A quanto pare, infatti, Giorgia Meloni, mentre osserva attentamente gli sviluppi della crisi del governo da cui si è strategicamente distanziata, sta già facendo la sua di squadra governativa.
L’idea infatti che ci sia un governo con a capo Fratelli d’Italia non è più così tanto utopica.
Una lista ipotetica, ancora “uno scheletro” su cui, però, il team più fidato della Meloni ci sta lavorando.
D’altronde, sebbene in molti la stiano scongiurando, il ritorno alle urne anticipato è, di fatto, un’ipotesi da prendere in considerazione, e la Meloni lo sa bene.
E’ lei, infatti, che su tutti invoca di tornare a votare, certa che il calcolato distanziamento dai “compagni” del centro-destra al governo abbia fortemente giovato la sua compagine.
Per far sì che tale ipotesi diventi realtà, però, non è ovviamente sufficiente che la Meloni corra sola con FdI.
Sarebbe impensabile. E’ fondamentale che il centro-dx corra unito e che, soprattutto, vinca.
Ma intanto, nell’ipotesi che l’accorata richiesta di voto venga ascoltata, Giorgia si prepara la squadra per governare il paese.
E sulle chat dei meloniani, come si legge su Repubblica, parte il toto-nomi.
Meloni al governo? La leader di FdI sta già stilando la lista dei ministri: ecco i nomi
L’idea di fondo, intanto, è quella di una sorta di governo di stampo “tecnico”, o meglio, composto dai tecnici.
Ma, soprattutto, che in caso di vincita del centro-destra sia lei a decidere i nomi da piazzare a Palazzo Chigi.
Una convinzione, questa, che non trova per niente concordi Salvini e Berlusconi, ma che si articola attualmente sul prevalere nei sondaggi di FdI.
Non si esclude ad ogni modo – specifica Repubblica riportando una fonte vicina alla leader – che quest’ultima scelga qualcun’altro alla guida del Paese che possa, in qualche modo, essere più adatto di lei ma che la vada a genio.
E per il ruolo si sussurrano già due nomi: Guido Tremonti e Crosetto.
Per quest’ultimo, si apprende, si stanno valutando altri incarichi di peso, come il ministero della Difesa o quello di autorità delegata per la Sicurezza.
Per gli altri ministeri la leader di FdI ha già pensato a nomi che possano andar bene anche a Salvini e Berlusconi.
Fra questi si ipotizza alla Farnesina Giampiero Massolo, attualmente presidente Istituto per gli studi di politica internazionale e alla guida di Atlantia, o in alternativa Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento informazioni e sicurezza, che già vide il sostegno di Salvini e Conte.
Il magistrato Carlo Nordio, invece, è il nome più papabile per la Giustizia.
Per gli Interni si punta a un nome più vicino a Salvini, quello di Matteo Piantedosi, prefetto di Roma ed ex capo di gabinetto del capitone.
Strategica, poi, l’ipotesi di allargare “ad aree culturali riformiste”, si legge su Repubblica, proponendo nomi come quello del sociologo Luca Ricolfi.
Per l’Economia, invece, si avanza il nome di Carlo Messina (Intesa), un po’ super partes un po’ a genio a Berlusconi, o quello di Domenico Siniscalco che fu già ministro per il cavaliere.
Si vocifera, inoltre, un nome del governo Draghi, quello di Cingolani, attualmente ministro per la Transizione Ecologica.
Quel che è certo, ad ogni modo, è che, dinanzi a tutti questi nomi ipotetici, venga da pensare che l’idea di fondo della Meloni è quello di “ripulire” l’immagine del partito dalle tendenze estremiste per mostrarsi pronto a governare.
E il toto nomi messo il campo vuole dare, palesemente, quell’idea.
Ma senza un centro-destra unito rimarranno, appunto, congetture.