I due fratelli, secondo alcune intercettazioni, sarebbero ora fortemente in pericolo per aver “pestato i piedi” ad alcuni boss delle piazze di spaccio della capitale. E ora sono sotto le mire degli albanesi
La detenzione dei Fratelli Bianchi per l’omicidio del ventunenne Willy Monteiro Duarte sta generando dinamiche non indifferenti.
Il sentore di quanto sta accadendo c’era stato già stato quando, portati a Rebibbia, vennero accolti fra sputi e minacce di morte.
Un evento, questo, rappresentativo di una serie di dinamiche che traggono origine negli ambienti della criminalità romana e che oggi potrebbe portare i fratelli Bianchi ad avere serie ripercussioni in carcere per quanto fatto quando erano in libertà.
E ora, dalle intercettazioni, spuntano nomi di un certo calibro che gestiscono le piazze di spaccio su Romane che non avrebbero in simpatia i due fratelli pugili.
I fratelli Bianchi nelle mire di Spartaco, l’albanese in affari con Diabolik
L’arrivo dei fratelli Bianchi ha scatenato una serie di reazioni da parte di altri detenuti.
Di loro, ad esempio, ha parlato Elvis Demce detto Spartaco, 36enne a capo di una banda di connazionali che fa affari da tempo con Diabolik, nome “d’arte” di Fabrizio Piscitelli.
Demce è uno che nella piazza di spaccio romana si è fatto spazio, e non è di certo uno dai modi tranquilli.
Recentemente è stato infatti intercettato nell’inchiesta mentre organizzava un attentato al pm che indagava su di lui, ma non solo.
Non sono mancati i commenti nei confronti dei fratelli Bianchi, il cui arresto, una volta saputo per vie traverse da Demce, è stato commentato nel sistema di chat criptate “Sky Ecc”, che i Carabinieri del Nucleo Investigativo sono riusciti ad espugnare grazie ai colleghi dell’Europol.
A parlare con Demce Francesco Bastianelli “Bigis”: “E vedi mpò chi so’ ‘ste spie di merda che spacciavano a casa nostra”, commenta Spartaco.
“Come a rivendicare la piazza di spaccio della zona di Velletri e dei Castelli Romani”, commentano invece i Carabinieri.
Ed effettivamente è proprio in quella zona che i fratelli Bianchi stavano puntando ad espandersi, forti, probabilmente, della fama di violenti che oramai li connotava.
E i commenti di Demce e compagni non sono di certo lusinghieri verso la coppia Bianchi:
“Mamma mia, so quei due down che hanno fatto i danni a colori co quel ragazzino che hanno ammazzato”, e ancora: “Sti cessi infami, hai visto che foto da coatti?”.
Ed è proprio quella sicurezza ostentata anche nel contesto carcerario che non è andata giù a Demce, che vuole, in qualche modo, fargliela pagare.
“Stanno al G9 (il braccio del carcere di Rebibbia, ndr), magari a pizzicarli”, e poi ipotizzano chi potrebbe occuparsene: “Ci pensa Cicillo”, concludono, come si legge sul Corriere.
L’atteggiamento da sbruffoni non ha pagato né dentro né fuori il carcere, dove rischiano oggi di essere aggrediti per l’atteggiamento violento e da spavaldi avuto fuori.