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Scomparso il 21enne Mario Vetere: si teme arruolamento in legione straniera | L’appello dei genitori

Il giovane 20enne, 21 il prossimo mese, è scomparso dalla sua abitazione nella zona di Monza fra il 22 e il 23 giugno. Il timore della famiglia è che, passando dalla Polonia, si sia diretto verso l’Ucraina per arruolarsi nella legione straniera e che possa essergli successo qualcosa di brutto 

E’ alta l’allerta sulla scomparsa di Mario Vetere, giovane 21enne scomparso dalla sua abitazione nella zona di Monza lo scorso 23 giugno.

L’ultima geolocalizzazione risale in Polonia attorno al 28 giugno, data in cui il ragazzo ha spento il telefono cellulare che aveva con sé.

O risulta, ad ogni modo, irraggiungibile.

Dalle poche analisi possibili fino ad ora risulta che il dispositivo si sia attaccato ad una cella telefonica proprio in Polonia.

Grande la preoccupazione dei genitori, che hanno il timore fondato che il figlio sia scappato per arruolarsi nella legione straniera francese e combattere con l’Ucraina.

Timore alimentato dalle dichiarazioni di un’amica.

Non avendo con sé un passaporto, tuttavia, ma solo il documento di identità, la paura più grande in questo momento è che, una volta giunto in Polonia, suo Paese di origine, possa essergli successo alla frontiera qualcosa di brutto.

Mario Vetere è scomparso: il 20enne potrebbe essersi arruolato per combattere con l’Ucraina

Nella serata fra il 22 e il 23 giugno Mario scompare dalla sua abitazione nella zona di Monza.

Lì nel milanese vivono i suoi genitori e la sorella, entrambi adottati ed originari della Polonia.

Ed è proprio lì, ipotizza la famiglia, che Mario si è recato. Riescono a risalire, infatti, ad un biglietto Flixbus con cui parte lo scorso 29 giugno per Cracovia. 

Ed è proprio il giorno prima, il 28, che il cellulare di Mario inizia ad essere irraggiungibile. Attraverso la geolocalizzazione i genitori prima lo rintracciano nella zona di Milano, e poi si perdono la tracce.

La famiglia allerta immediatamente le forze dell’ordine e, a seguire, tutte le possibili ambasciate coinvolte. 

Il timore, infatti, è che Mario sia partito per arruolarsi nella legione straniera francese per combattere con l’Ucraina.

Timore confermato dai racconti di un’amica, secondo la quale Mario aveva espresso, nei giorni prima della sua scomparsa, la volontà di andare in Ucraina e combattere contro la Russia.

Mario era già fuggito per arruolarsi con la legione straniera francese

D’altronde l’ipotesi non è del tutto infondata, anzi. Mario già lo scorso marzo, a ridosso dello scoppio del conflitto, era fuggito per arruolarsi con la legione francese.

Era riuscito ad arrivarci quando, grazie all’intervento combinato delle autorità, era stato riportato a casa sano e salvo.

Questa volta, però, si teme il peggio.

Mario, infatti, non aveva con sé passaporto né autorizzazioni di sorta, e questo potrebbe avergli creato non pochi problemi alla frontiera.

Aveva tuttavia con sé la carta d’identità, in scadenza il prossimo agosto.

L’ipotesi dei genitori è che qualcuno, al confine fra la Polonia e l’Ucraina, abbia potuto chiedergli soldi per entrare e che, una volta ottenuti, sia stato tenuto prigioniero in qualche campo al confine o che, ipotesi funesta, sia stato ucciso prima ancora di arrivare in Ucraina.

L’appello del padre su Facebook

Le speranze sono tuttavia più vive che mai. I genitori di Mario, infatti, hanno creato un account social appositamente per lanciare un appello per aiutarlo a trovare il figlio.

L’annuncio è ovunque, ma soprattutto è stato diffuso sul gruppo di italiani in Polonia, dove Mario, con quasi assoluta certezza, si è recato dopo l’Italia.

Oltre al biglietto Flixbus per Cracovia, infatti, desta ulteriore sospetto il fatto che Mario è proprio originario di quel Paese, dove ancora si trova la famiglia di origine.

Quest’ultima non ha più contatti con il ragazzo, ma essendo cresciuto fino ad una certa età con loro conosce la loro identità.

Che Mario sia passato dalla famiglia di origine prima di recarsi in Ucraina? Che si trovi lì bloccato per questioni di natura legale? O potrebbe essere già arrivato nella zona del conflitto?

Quesiti, questi, a cui stanno cercando di dare risposta le forze dell’ordine e le ambasciate, le quali sono state allertate dai suoi genitori.

L’ambasciata ucraina in Italia si è messa immediatamente a disposizione per fornire supporto per ritrovare il giovane ragazzo, che potrebbe trovarsi, non si esclude, in uno stato confusionale.

La famiglia rivolge un appello a tutti coloro che hanno parenti, amici o conoscenti in Polonia, o chi fra gli italiani si trova proprio lì.

La speranza, infatti, è che Mario stia bene, e che si trovi ancora nel paese polacco e nessuno gli abbia fatto del male o che abbia già raggiunto l’Ucraina.

Quel che è certo è che da 16 giorni il suo telefono risulta irraggiungibile, e che è necessario uno sforzo combinato di tutti coloro che potrebbero aiutare la famiglia per venire a capo di una scomparsa così complessa.

Martina De Marco

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