Il blocco del transito delle merci verso Kaliningrad non fa che aumentare ulteriormente le tensioni internazionali e avvicina sempre più allo scenario più temuto.
La mossa della Lituania, che ha ampliato le restrizioni al transito delle merci verso Kaliningrad attraverso il suo territorio, rientra nell’ambito delle sanzioni che l’Unione Europea ha voluto infliggere a Mosca in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, cominciata lo scorso 24 febbraio.
La notizia è stata confermata dalle dogane della Lituania e subito rilanciata dai media internazionali. Tra le nuove restrizioni imposte da Vilnius ci sono le bevande alcoliche così come i prodotti chimici industriali a base di alcool, ma anche il legname e il cemento.
Il blocco del transito delle merci verso Kaliningrad non poteva che provocare l’immediata reazione russa, con Vladimir Putin che ha subito sentito l’omologo bielorusso, Alexander Lukashenko (da sempre suo alleato) per attuare dei “possibili passi congiunti”, come riportato dalla Tass.
La Russia taglia il gas all’Italia: la nota di Eni
Putin e Lukashenko si sono sentiti al telefono e sono entrambi convenuti “sulle restrizioni illegali al transito delle merci verso la regione di Kaliningrad imposte dalla Lituania”, come affermato dal Cremlino.
Inoltre, nel corso della telefonata entrambi i leader hanno ribadito il desiderio reciproco “di rafforzare in modo coerente le relazioni russo-bielorusse di partenariato e alleanza”.
Parole fin troppo chiare, che fanno tornare nuovamente l’allarme su un possibile conflitto su scala globale. Nel frattempo, il presidente russo ha deciso di tagliare le forniture di gas all’Italia, come riportato anche da Eni in una nota.
“Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno – si legge nella nota – Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”.
Immediata anche la reazione della Commissione UE, che ha nuovamente attaccato il presidente russo per il suo utilizzo del gas come arma alla gola dei Paesi europei.
“Putin continua a usare l’energia come un’arma – scrive la Commissione UE nel tweet – Dodici Paesi dell’Ue sono già direttamente interessati. Riempire le nostre capacità di stoccaggio del gas prima di questo inverno può aiutarci a prepararci a eventuali ulteriori interruzioni e tagli delle forniture di gas”.
“Siamo pronti ad ogni scenario”
“L’Ue si sta preparando ad ogni scenario. La situazione è chiaramente seria e dobbiamo essere preparati. A metà luglio, come è noto, verrà varato un piano di prevenzione in vista dell’inverno”: sono le parole di Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue.
Un quadro complessivo che non fa che aumentare le nubi sul futuro, con la possibilità di una Terza Guerra Mondiale che diventa sempre più seria.