Dopo la notizia della riduzione di un terzo delle forniture all’Italia, Berlino e tutta l’Europa sono terrorizzati da uno stop totale delle forniture di gas dalla Russia. E nel frattempo il piano di emergenza del governo prevederà il coprifuoco nei locali oltre che al taglio di gas…
Un piano letteralmente di austerity quello imposto dal governo Draghi per far fronte all’emergenza riguardante le riforniture del gas dalla Russia.
Interventi a tappeto che riguarderanno diversi aspetti della nostra vita quotidiana, dall’aria condizionata e l’illuminazione fino al coprifuoco nei locali e i tagli alle industrie che richiedono più energia.
Una fase 2 dell’emergenza nella quale potrebbero scattare seri tagli al gas. Vediamo nel dettaglio.
Il piano di emergenza è articolato su più step, come riporta il Messaggero.
L’austerity la farà da padrona, con tagli al gas e imposizione di coprifuoco per le attività e non solo.
Ecco nel dettaglio quello che ci aspetterà.
Desta, tuttavia, maggiore preoccupazione, oltre alla drastica riduzione del gas, l’ipotesi del coprifuoco.
Una questione, questa, che rimane ancora aperta.
Il coprifuoco da imporre ai locali e ai negozi, infatti, è la misura indubbiamente più drastica è che comporterebbe non poche problematiche.
L’orario fissato per i negozi di chiusura anticipata è alle 19, che varrebbe anche per negozi di beni di prima necessità quali supermercati ma non per le farmacie.
I locali, invece, compresi bar, ristoranti, discoteche e pub avrebbero la chiusura imposta per le ore 23:00.
Una decisione che si rivelerà purtroppo necessaria considerando le ultime mosse da parte della Russia.
Gazprom, infatti, ha ridotto ulteriormente di un terzo le forniture all’Italia rispetto agli ultimi giorni.
A confermarlo è l’ANSA, che riportando una nota dell’Eni a riguardo chiarisce la paura che i tagli possano portare a una chiusura totale del gas.
Paure condivise dalla Germania, dove si ipotizza che l’inverno sarà “freddo, buio e caro”, come titolato dal giornale Handelsblatt.
Queste misure, si apprende, scatteranno in una fase più grave dell’emergenza, mentre fin da subito si procederà a una campagna di sensibilizzazione riguardante i consumi energetici.
Optando per un razionamento del consumo “residenziale”, infatti, i calcoli hanno stimato un risparmio del 20% del gas che importiamo dalla Russia.
E questo anche attraverso una serie di tagli del riscaldamento degli uffici pubblici.
In compenso, tuttavia, sono in arrivo altri aiuti sulle bollette in vista dei rincari che hanno già colpito l’Italia.
Per quanto concerne l’illuminazione pubblica, invece, solo un lampione su due sarà acceso, e gli uffici pubblici potrebbero prevedere un orario di chiusura fissato alle 17.30.
Mentre per le industrie maggiormente “energivore”, come quelle di produzione acciaio, ceramica, vetro e cemento potrebbero avere uno stop delle forniture momentaneo.
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