È passata una settimana dalla tragedia sulla Marmolada; adesso a raccontare la tragedia è una delle sopravvissute, che ha perso il suo compagno.
Il 3 Luglio un grande saracco si è distaccato dal ghiacciaio della Marmolada, monte a confine tra Trentino Alto Adige e Veneto. L’incidente è avvenuto vicino Punta Rocca e ha travolto il tragitto tre Pian dei Fiacconi e Punta Penia, che costituisce il principale itinerario di salita fino alla vetta.
A causare la tragedia è stato il caldo record registrato nelle ultime settimane, che ha inevitabilmente e lentamente fatto sciogliere uno dei ghiacciai più importanti d’Italia. La valanga di ghiaccio e pietre ha travolto due cordate di turisti, all’incirca più di 15 persone.
A distanza di una settimana dall’evento, abbiamo un resoconto chiaro della situazione. Sono 11 le vittime confermate e dopo giorni di ricerche dovrebbe essere anche svanito l’allarme dispersi. Purtroppo il recupero è stato difficile ed è servito l’intervento della Protezione Civile di entrambe le regioni per riuscire a recuperare superstiti e vittime.
Nonostante le difficoltà dovute al rischio di ulteriori crolli (dovuti sempre alle alte temperature) adesso l’operazione di soccorso si è definitivamente conclusa e non dovrebbero esserci altri superstiti. Sono 11 le vittime accertate, tra queste anche Tommaso Carollo, morto per proteggere la compagna Alessandra De Camilli, che è miracolosamente sopravvissuta.
Oggi Alessandra è ricoverata all’ospedale di Trento e ha deciso di raccontare cosa è successo quella fatidica mattina del 3 Luglio e di come il compagno sia riuscito a proteggerla, perdendo però la sua vita. La donna ha affidato il suo ultimo saluto al compagno alla piattaforma social Facebook.
“Ora che affiora qualche ricordo e qualche particolare in più posso ragionevolmente pensare che, se sono viva è, forse, grazie a te. Tutti devono sapere che persona onesta, seria, corretta ed altruista fossi. Con te mi sentivo sempre al sicuro”, ha scritto in post.
Il triste racconto di Alessandra De Camilli, protetta dal compagno durante la valanga
Inoltre Alessandra De Camilli ha raccontato quegli attimi di terrore durante un’intervista per l’emittente locale TvA Vicenza: “Mi ha fatto da scudo” ha esordito, riferendosi al compagno venuto a mancare, “L’ultimo ricordo che ho è lui che mi ha detto ‘via’ e questo braccio, visto che non c’erano rocce per ripararci“.
Poi ha continuato, la voce spezzata dalle lacrime: “Era un punto scoperto, ho quasi l’idea che mi abbia buttato per terra e mi abbia fatto da scudo lui. Abbiamo sentito questo rumore sordo, poi abbiamo visto, è stata una cosa di un attimo, pietre, pezzi di ghiaccio, di neve che rotolavano giù. Quando mi hanno risvegliata c’erano i soccorritori, a un metro e mezzo da me c’era il caschetto di Tommaso ma c’era solo il caschetto, lui non c’era più“.
Un racconto che fa spezzare il cuore; la donna non riesce a farsene ancora una ragione: “Eravamo a mezzo metro uno dall’altra, sinceramente non riesco neanche a capire perché io sono qua e lui no. Avevamo tanti progetti, andava tutto bene, lui era tanto felice. Non è stata colpa di una nostra disattenzione, ma di un destino brutto“.
“Amava tantissimo la natura in generale, ma soprattutto la montagna. Un giorno mi ha detto che se pensava al Paradiso pensava di essere in cima alla Marmolada; quindi nel male penso, forse, è stato il posto dove comunque avrebbe voluto essere”.