Il mese di giugno ha mandato parecchio in subbuglio il panorama politico italiano. Il dato più evidente delle ultime elezioni amministrative è stato senz’altro il crollo del Movimento 5 Stelle, che ha riportato consensi davvero deludenti praticamente in ogni città.
Le percentuali dell’ultima tornata elettorale sono state probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso all’interno dell’universo pentastellato. Fin dalle prime ore dopo il voto è partito lo scambio di accuse tra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il presidente del M5S, Giuseppe Conte.
Parole che hanno palesato l’esistenza di una distanza insanabile tra i due e hanno anticipato ciò che sarebbe avvenuto solo qualche giorno dopo, con il rumorosissimo addio di Di Maio al Movimento 5 Stelle assieme a diverse decine di parlamentari (62 per l’esattezza) che hanno deciso di seguire l’ex capo politico dei grillini nella nuova avventura.
Come noto, Luigi Di Maio ha formato un nuovo gruppo parlamentare, Insieme per il Futuro, basato su posizioni europeiste e atlantiste. Una forza “di centro”, come qualcuno ha già provveduto a definirla, che potrebbe trovare convergenze con le anime più moderate del Paese (Forza Italia, Italia Viva, parti del PD più ‘centriste’).
Insieme per il Futuro al 2,3%, M5S perde voti
Ma quanto vale in termini percentuali la nuova forza politica di Di Maio? Stando agli ultimi sondaggi la fuoriuscita dell’attuale Ministro degli Esteri dal M5S ha comportato ovviamente un’erosione di voti nei pentastellati, che dovevano già fare i conti con un calo di consensi ormai sempre più netto.
Se si votasse oggi a livello nazionale, il Movimento 5 Stelle si fermerebbe infatti il 12,1%, lontanissimo dai risultati di qualche anno fa che lo vedevano veleggiare oltre il 25 (alle politiche 2018 ottennero il 33%, ndr).
Tuttavia, se il M5S piange, Di Maio non ride. Insieme per il Futuro, stando a quanto riportato anche da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, otterrebbe il 2,3%, anche se Di Maio potrebbe contare su un consenso anche ‘esterno’ al M5S.
L’idea di Enrico Letta, più volte citata dallo stesso segretario del Partito Democratico, è quella di un campo largo che comprenda anche forze politiche come Insieme per il Futuro. Per Letta, infatti, è questo l’unico modo per fermare l’avanzata di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia e sconfiggere il centrodestra.
Il campo largo di Letta davanti al centrodestra
Secondo i sondaggi, il campo largo di Letta arriverebbe al 46,4%, comprendendo quindi Di Maio, Calenda, il M5S e le forze di sinistra come Art.1-MDP e Sinistra Italiana. Il centrosinistra molto ‘ampio’ supererebbe di un punto e mezzo il centrodestra composto da Forza Italia, Lega e FdI, ma anche Letta sa bene che una coalizione così larga richiede un lavoro di ‘cucitura’ non banale.
Infine, la popolarità dei vari leader vede comunque Giuseppe Conte avanti rispetto a Luigi Di Maio: l’indice di gradimento dell’ex premier è pari a 31, mentre il ministro degli Esteri si ferma a 24.