Mario Adinolfi non è nuovo ad attacchi e critiche nei confronti degli omosessuali e più in generale della comunità LGBTQ+, tanto da essere spesso preso di mira sui suoi canali social da ondate di commenti indignati per le sue posizioni.
Il leader del Popolo della Famiglia è tornato alla ribalta proprio in queste ore per un nuovo affondo. Stavolta, però, Mario Adinolfi se la prende con il logo del Giubileo del 2025, anche se indirettamente coinvolge il suo bersaglio preferito.
“Ma, porca pupazza, è il Giubileo o un Gay Pride? Proprio l’arcobaleno dovevano scegliere nel logo? Comunque, sia chiaro, io sono quello blu: l’ultimo del trenino”, scrive Adinolfi sul suo profilo Twitter.
Stavolta, però, il leader del Popolo della Famiglia riceve critiche anche da coloro che solitamente lo seguono sulle sue posizioni. “Nel 2000 non era anche quello un logo arcobaleno? Io non ci vedo nessun problema – si legge in un tweet di risposta – La Chiesa è casa di tutti, come Gesù stesso che è entrato in casa e in relazione con tutti, dai primi della società, fino all’ultimo (scartato dagli altri, ma non da lui)”.
Il significato del logo: “Vele di una grande nave comune”
Ma chi ha realizzato il logo? Il vincitore del Concorso internazionale è Giacomo Travisani, che al Fatto Quotidiano ha spiegato perché ha scelto di utilizzare l’arcobaleno.
“Ho immaginato gente di ogni colore, nazionalità e cultura, spingersi dai quattro angoli della terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il mondo, come vele di una grande nave comune, spiegate grazie al vento della speranza che è la croce di Cristo e Cristo stesso”, le parole di Travisani, che poi si sofferma anche sull’aspetto prettamente cromatico.
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“La scelta cromatica è dettata dal significato che ho voluto interpretare attraverso i personaggi – aggiunge Travisani – Il rosso è l’amore, l’azione e la condivisione; il giallo/arancio è il colore del calore umano; il verde evoca la pace e l’equilibrio; l’azzurro/blu è il colore della sicurezza e della protezione. Infine, il nero/grigio della croce/ancora che rappresenta l’autorevolezza e l’aspetto interiore”.
“Solidarietà e fratellanza”, monsignor Fisichella spiega il logo
“Il logo del Giubileo esprime l’identità e il tema spirituale peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si realizza questo storico appuntamento”: sono le parole dell’arcivescovo Rino Fisichella, a cui Papa Francesco ha affidato il compito di dirigere l’Anno Santo del 2025, come già avvenuto nel 2015-2016.
Monsignor Fisichella dà poi una lettura teologica del logo. “Le 4 figure rappresentano l’umanità che proviene dai 4 angoli della terra e si abbracciano tra loro per simboleggiare la solidarietà e la fratellanza tra i popoli – precisa Fisichella – Ad aprire la fila ce n’è uno che aggrappa una croce, simbolo della fede e della speranza in Dio”.