La tensione cresce in modo vertiginoso e continuano le minacce di un allargamento del conflitto su scala mondiale da parte di Putin dinanzi all’invio delle armi da parte degli Stati Uniti
Mentre in Ucraina continuano a contarsi decine di morti e feriti a seguito dei continui bombardamenti da parte della Russia, che proprio nelle ultime ore ha colpito come obiettivo strategico un centro commerciale a Kremenchuk, Zelensky continua a chiedere l’invio di armi con l’obiettivo specifico di mandare indietro i russi oltre le linee in cui erano posizionati all’inizio dell’invasione.
Il numero di morti nell’attentato al centro commerciale Amstor è salito a 18, ma il dato, purtroppo, potrebbe continuare a crescere.
Un attacco, quello inferto, che ha suscitato la reazione di Biden che lo ha definito come una mossa “crudele” fatta “contro i civili”.
Per tale ragione, ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti, si continuerà ad inviare all’Ucraina le armi per combattere l’invasore russo.
Ed è proprio questo il nodo centrale delle possibile evoluzioni future del conflitto.
“Ci sarà la terza guerra mondiale se…”: le minacce di Putin a Europa e Stati Uniti
Il capo del Cremlino, nel frattempo, ha fatto sapere attraverso l’ambasciatore russo negli States, Anatoly Antonov, che la Russia non starà a guardare dinanzi all’invio di armi in Ucraina da parte degli Stati Uniti.
“Le continue consegne di armi da Washington a Kiev non fanno altro che inasprire la spirale del conflitto e aumentare la minaccia di un ulteriore aggravamento con conseguenze imprevedibili”, ha dichiarato il diplomatico, lasciando intendere un possibile allargamento del conflitto oltre il territorio ucraino.
“L’inondazione sconsiderata e senza risposta di armi in Ucraina non fa che stringere la spirale del conflitto e aumenta la minaccia di un’ulteriore escalation con conseguenze imprevedibili“ – si legge ancora nel canale Telegram dell’ambasciata russa – “Tuttavia, i circoli dirigenti di Washington, accecati dall’idea di indebolire la Russia, non sono ancora in grado di valutare razionalmente e nel suo complesso la pericolosità delle loro mosse“.
Antonov ha inoltre fatto notare come le armi che stanno inviando gli States stiano diventando sempre più pericolose.
“Se in precedenza fornivano MPADS e ATGM, ora tocca all’artiglieria pesante, all’MLRS e, a quanto pare, ai sistemi di difesa aerea”, si legge.
Alla fine della nota, nella quale vengono apertamente attaccate le mosse degli Stati Uniti, è arrivata la minacccia:
“Una tale politica crea rischi aggiuntivi nelle relazioni tra le maggiori potenze nucleari”.
Quante armi sono arrivate in Ucraina da parte degli Stati Uniti? I conti non tornano
Ma quante armi sono effettivamente arrivate in Ucraina dall’inizio del conflitto? E nello specifico, quante sono state quelle inviate dagli Stati Uniti?
Una domanda che, oltre a noi e i vari componenti del governo ucraino, si è posta anche il Wall Street Journal.
Attraverso l’articolo, che ha fatto il punto della situazione, si legge che agli alleati ucraini gli Stati Uniti hanno consegnato solo 4 avanzati sistemi missilistici Himars a lancio multiplo, e che stanno preparando all’invio altri 4.
I conti, però, a quanto pare non tornano. A detta del governo di Zelensky, infatti, ne servirebbero almeno 60.
Solo 5 giorni fa il ministro della difesa della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha scritto su Twitter “Gli Himars sono arrivati in Ucraina. Grazie al mio collega e amico americano segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III per questi potenti strumenti! L’estate sarà calda per gli occupanti russi. E l’ultima per alcuni di loro”.
HIMARS have arrived to Ukraine.
Thank you to my ?? colleague and friend @SecDef Lloyd J. Austin III for these powerful tools!
Summer will be hot for russian occupiers. And the last one for some of them. pic.twitter.com/BTmwadthpp— Oleksii Reznikov (@oleksiireznikov) June 23, 2022
Non si sa, però, quanti siano effettivamente i missili mandati dagli alleati statunitensi.
Nonostante i proclami di Joe Biden sull’aumento dei fondi di bilancio stanziati per aiutare l’Ucraina – che ammonta a un altro miliardo secondo le dichiarazioni di Biden – la disparità fra l’equipaggiamento russo e quello ucraino continua a rimanere a dir poco evidente.
E a parlarne in merito è un consigliere militare dell’Ucraina che, al Guardian, ha dichiarato:
“Se otteniamo 60 sistemi allora i russi perderanno ogni capacità di avanzare ovunque, saranno fermati di colpo. Se ne prendiamo 40 avanzeranno, anche se molto lentamente con pesanti perdite. Con 20 continueranno ad avanzare con perdite maggiori rispetto ad adesso”.
Nell’attesa che arrivino questi fatidici missili da parte degli Stati Uniti, che ad ogni modo richiederebbero non poco tempo per il trasporto, su InsideOver si legge che tedeschi e inglesi hanno messo a disposizione propri sistemi missilistici, l’M270 Multiple Launch Rocket System, ma solo tre ciascuno.
Il problema principale, ad ogni modo, è quanto mai complesso. Gli Stati Uniti e i consiglieri di Biden, infatti, sanno bene quanto potenzialmente pericoloso sia l’invio di armi in Ucraina qualora quest’ultima le utilizzi in senso di attacco e non di difesa.
L’escalation mondiale è dietro l’angolo, e Putin, d’altronde, è stato molto chiaro in tal senso.