Caronte sta sprigionando tutta la sua potenza e gli effetti si fanno sentire in tutta Italia, con l’afa insopportabile che ha investito praticamente l’intera penisola.
Le temperature sono salite vertiginosamente già da qualche giorno, ma è a partire da oggi, lunedì 27 giugno, che si registrano i picchi nelle maggiori città italiane.
D’altronde, la tremenda ondata di caldo – l’ennesima di questo mese di giugno tra i più roventi di sempre, ndr – era stata ampiamente annunciata dai meteorologi, che hanno confermato lo scenario già tracciato nei giorni scorsi: questo caldo insopportabile continuerà e addirittura peggiorerà con il trascorrere della settimana.
Già nella giornata di oggi è stato lanciato l’allarme a causa delle colonnine di mercurio fuori controllo. Oggi due città hanno il bollino rosso, Palermo e Perugia, mentre altre 23 sono caratterizzate dal bollino arancione: rimangono in giallo solo Genova e Torino.
Se questa situazione può apparire già problematica, nei prossimi giorni bisognerà fare i conti con un peggioramento. Nella giornata di domani, martedì 28 giugno, balzeranno a 12 le città con il bollino rosso, mentre il bollino arancione interesserà nove città italiane.
Temperature leggermente più basse a Brescia, Bolzano, Genova, Milano e Torino, che avranno il bollino giallo. Andrà ancora peggio dopodomani, mercoledì 29 giugno, quando Caronte toccherà probabilmente il suo apice: tra due giorni saranno 19 le città con il bollino rosso, mentre nove città italiane avranno il bollino giallo.
Pertanto, stando a quanto indicato dal Ministero della Salute sul portale dei bollettini per le ondate di calore in Italia, è fortemente consigliato seguire tutte le indicazioni classiche che consentono di reggere meglio queste pesanti ondate di calore: bere molto, non uscire nelle ore più calde e proteggersi il più possibile dal sole.
Secondo le ultime stime dei meteorologi, Caronte dovrebbe insistere sul Paese almeno fino al 5/6 luglio, con una possibile diminuzione delle temperature a cavallo della prima decade del prossimo mese.
Una situazione che rischia di creare anche profondi disagi alla popolazione. Proprio a proposito dell’acqua, non è da escludere che la forte siccità porti ad un razionamento delle risorse idriche, come ha spiegato a SkyTg 24 il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
“In alcune zone del Paese non possiamo escludere un razionamento dell’acqua e quindi la chiusura della distribuzione durante le ore diurne”, le parole di Curcio, che poi ha parlato dei criteri per lo stato di emergenza.
“Per dichiarare lo stato di emergenza è importante capire quali misure adottare per mitigare l’emergenza stessa – ha detto il numero uno della Protezione Civile – I criteri li stiamo definendo con le regioni e soprattutto le misure. Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime due settimane avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione dello stato di emergenza”.
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