Il patron di Luxottica si è spento al San Raffaele di Milano questa mattina. La storia dell’imprenditore italiano che cambiò la storia delle aziende
Si è spento all’età di 87 anni Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica, nonché presidente di EssilorLuxottica.
L’imprenditore milanese, che è deceduto stamattina al San Raffaele di Milano, fondò un vero e proprio impero nel settore degli occhiali.
Una storia, la sua, che parte da lontano, e che lo vede protagonista di una storia vincente fatta di sacrificio e giuste strategie.
Ultimo di quattro figli, Leonardo Del Vecchio, rimasto orfano, venne mandato presso i Martinitt, dai quali rimase fino a 15 anni.
Fu in quel momento che Del Vecchio iniziò il suo primo lavoro come garzone presso una fabbrica di incisione di coppe e medaglie, un’esperienza che segnò profondamente il suo percorso di vita.
Era il 1961 quando del Vecchio fondò Luxottica.
E fu dieci anni dopo, nel 1971, che arrivò la svolta, da lui stesso descritto così:
“Con una decina di modelli ideati e realizzati da me e Luigi Francavilla (uno degli uomini più vicini all’imprenditore) ci presentammo al Mido. Eravamo timorosi di non riuscire a vendere granché, invece fu un successo inaspettato. Tornammo ad Agordo stanchissimi e felici e con la consapevolezza che il nostro futuro era cambiato per sempre”.
Furono due, in particolare, le strategie vincenti che fecero di Luxottica un’azienda leader nel settore della vendita degli occhiali.
La prima, come riporta il Corriere, fu quella del retail, ossia investire in negozi di proprietà.
La seconda fu quella di acquisire la proprietà dei brand venduti. Caso limite quello di Ray Ban, il brand americano che venne rilevato nel 1999 dall’azienda italiana o il brand Oakley, sempre statunitense, rilevato nel 2007.
Luxottica, inoltre, ha avuto la lungimiranza di ottenere la licenza per produrre per luxury brand quali Prada e Armani, che è a sua volta socio.
Quella di Leonardo Del Vecchio è, senza dubbio, una famiglia numerosa. L’imprenditore ha avuto sei figli da tre diverse mogli, di cui una sposata due volte: Nicoletta Zampillo.
I due sono ri-convolati a matrimonio nel 2010.
Dal primo matrimonio con Luciana Nervo ha avuto Claudio, Marisa e Paola; dal matrimonio con Nicoletta ha avuto Leonardo Maria, che si è recentemente sposato con un’altra rampolla milanese; dall’unione con Sabina Grossi, invece, sono nati Luca e Clemente.
Un percorso a dir poco complesso quello riguardante le decisioni di successione del patron di Luxottica.
Quest’ultimo, inizialmente, decise di intestare a ciascun figlio un sesto di Delfin, la holding che controlla parte dell’azienda oltre che partecipazioni quali Unicredit e Generali.
Quando si risposta con Nicoletta gli asset cambiano, e decide di modificare ulteriorment il sistema di eredità.
Le carte in tavola cambiano poi nuovamente, optando per la scelta di reintestarsi il 25% di Delfin, destinato alla moglie, e riducendo, di conseguenza, l’eredità a tutti i figli.
Se in un primo momento Del Vecchio decise di uscire di scena optando per l’assunzione di giovani manager, la fuoriuscita di Andrea Guerra cambia nuovamente la situazione.
Un’uscita a dir poco turbolenta, che spinse l’imprenditore ad optare per la sostituzione di Guerra da due co-amministratori delegati.
Uscito uno di loro di scena, Del Vecchio alla fine decide di diventare presidente esecutivo.
Una scelta che lui spiegò così: “l’azienda ha bisogno di essere più veloce e più semplice nel prendere le decisioni. Il vertice con i due co-amministratori delegati non consentiva questa velocità”.
Permessi per maternità e paternità maggiori, buoni per la spesa e per i libri e permessi per la formazione: così Luxottica ha fatto scuola nel sistema del welfare aziendale.
Ma non solo.
In occasione dei suoi 80 il patron volle regalare ai suoi dipendenti un bonus di 140mila azioni Luxottica, per un valore totale di 9 milioni di euro giustificato così:
“Siete i veri artefici del successo della nostra azienda”.
Concludiamo questo percorso della vita di Del Vecchio con alcuni numeri.
L’imprenditore era il secondo uomo più ricco d’Italia e 62esimo nella lista Forbes.
La sua ricchezza crebbe 16,1 miliardi nel 2020 a 25,8 miliardi di dollari nel 2021.
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