L’Italia ha ormai cominciato a fare i conti con Caronte, l’ennesima ondata di caldo di questo giugno a dir poco infernale, che sta facendo boccheggiare tutti da Nord a Sud.
Le temperature sono schizzate di circa 8/10 gradi più in alto rispetto alle medie del periodo, con alcune città che hanno già toccato quote molto alte. Ma la brutta notizia è che siamo solo all’inizio: questa ‘tempesta di caldo’, come è stata definita dai meteorologi, è destinata a proseguire addirittura per le prossime due settimane.
La situazione è molto allarmante già da ora: basti pensare che nelle ultime 24 ore sono state sei le città da bollino rosso, e nella giornata di domani, venerdì 24 giugno, diventeranno ben sette. Per capirci, il bollino rosso indica che ad essere a rischio non è solo la fascia più fragile: l’incredibile ondata di caldo rappresenterà un pericolo per tutti.
D’altronde è proprio il bollettino del Ministero della Salute a registrare uno scenario in peggioramento specialmente nei centri urbani: vengono menzionate soprattutto Bologna e Firenze, ma anche Bolzano e Perugia, mentre domani l’allerta è alta anche a Campobasso, Firenze, Perugia, Pescara e Rieti.
Domani e dopodomani, inoltre, saranno da bollino arancione diverse città, tra cui Milano e Palermo.
Come accennato, Caronte continuerà ad imperversare su tutta l’Italia per diverso tempo. Secondo le ultime stime, la tremenda ondata di caldo farà sudare moltissimo l’intero Paese fino al 4-6 luglio, con la speranza che dopo quella data possa esserci una leggera tregua.
Ma ci sono anche altri dati che non possono non preoccupare. La temperatura dei mari nelle regioni meridionali è già di 25 gradi (una quota che solitamente viene raggiunta alla metà di luglio, ndr), mentre sulla cima del Monte Bianco la colonnina di mercurio è arrivata a 10 gradi lo scorso 18 giugno, quando Caronte doveva ancora sprigionare tutta la sua forza rovente.
Fortunatamente in alcune aree delle regioni settentrionali sta arrivando qualche pioggia a portare un po’ di refrigerio, ma in alcuni casi i rovesci sono talmente violenti da scatenare effetti negativi.
Basti pensare a ciò che è accaduto nel bellunese, dove una tempesta di grandine, pioggia e vento ha causato la caduta di rami – precipitati anche sui fili della corrente elettrica – e una serie di disagi, costringendo i Vigili del Fuoco a numerosi interventi.
Oltre a Belluno, il fortissimo temporale ha provocato danni anche nei comuni di Ponte nelle Alpi e Alpago.
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