Il mondo della poesia è in lutto per la perdita di una delle poetesse più amate, capace di trasformare i versi in un fenomeno popolare ma senza disperdere l’essenza stessa della poesia.
Se n’è andata a 75 anni Patrizia Cavalli, che ha riscosso in tutti questi anni di attività nella poesia un successo enorme e un costante plauso da parte della critica. Nelle sue opere emergono tutti i principali sentimenti dell’essere umano, a cominciare dall’amore, fino a sfociare nel piacere e ovviamente anche nel dolore.
Patrizia Cavalli è nata a Todi, in Umbria, nel 1947, ma già all’età di 21 anni arriverà a Roma dove farà quello che è senza dubbio uno degli incontri decisivi nella sua vita. E’ proprio grazie alla forte amicizia instaurata con Elsa Morante, conosciuta nella Capitale (dove studierà anche filosofia, ndr), che Patrizia Cavalli intraprenderà questo percorso così ricco di emozioni e soddisfazioni nella poesia.
La frequentazione con Elsa Morante la porterà a scrivere la sua prima raccolta di poesie, Le mie poesie non cambieranno il mondo, nel 1974: la dedica sarà proprio per la Morante, un gesto di enorme affetto che Patrizia Cavalli ripeterà anche in futuro con altri suoi componimenti.
La poesia di Patrizia Cavalli ha travolto, coinvolto, innamorato e fatto sognare anche i massimi critici letterari. “Il suo lessico è misto e ibrido, ma la sua dizione è immancabilmente pura – ha detto il celebre critico Alfonso Berardinelli – Si intuisce subito che è proprio la purezza delle dizione lo scopo per cui scrive. Quando una cosa è precisamente detta, la mente guarisce dal malessere, dalla malattia dell’imprecisione”.
Le raccolte poetiche di Patrizia Cavalli, pubblicate da Einaudi, hanno raggiunto un tale successo da ottenere la traduzione in tutto il mondo: basti pensare che negli USA le sue opere sono state tradotte da Farrar, Straus & Giraux, una compagnia molto famosa.
Con le sue poesie, Patrizia Cavalli era riuscita ad ottenere un riscontro elevatissimo anche nei teatri: in molti ricordano le sue letture all’Auditorium di Roma, che portarono migliaia di persone ad ascoltare quei versi così inebrianti e caratteristici. Gli spettacoli erano davvero coinvolgenti, anche grazie alla profonda immedesimazione della poetessa di Todi, che cantava e recitava poesie (tra cui quelle di Emily Dickinson, che prediligeva).
Anche nei tempi recenti Patrizia Cavalli non aveva perso di vista la grande passione per la poesia. L’artista aveva pubblicato Pigre divinità e pigra sorte, Datura e Vita meravigliosa, ma anche Con passi giapponesi, un’opera del 2019 in cui la Cavalli aveva voluto cimentarsi con la prosa.
“Non sono nata per essere ragionevole, sono nata per amare, per essere felice…”, ha scritto Patrizia Cavalli in questo componimento: un’ottima e fedele rappresentazione di quella che è stata senza dubbio un’artista di livello assoluto.
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